giovedì 30 aprile 2009

PATTINI E DEMONI #4

(Acheio Langdon indaga. No, non è un dramma, anche se, con ste premesse…)

Capo della polizia: «Perché diavolo ci ha fatti tornare al museo?»

Acheio: «Non c’è tempo per spiegare, mi segua!»

Capo della polizia: «Non c’è tempo?! Sono quaranta minuti che non dice una parola!»

Acheio: «Ecco! Questa era la stanza dove è stato trovato il…ehi…ma il corpo è ancora qui!»

Capo della polizia: «Certo, perché?»

Acheio: «Non dovreste metterlo in un sacco nero e fargli, non so, un’autopsia?»

Capo della polizia: «…e toccare un morto?!»

Acheio: «Lasci stare…guardi, noi ci siamo concentrati nell’analisi del corpo e della stanza, abbiamo guardato…ma non abbiamo visto…»

The Who: «YEEEEEAAAAAAAH»

Acheio: «Ancora qua voi?»

The Who: «Ci piacciono i musei, qualche problema?»

Acheio: «Nessuno. Mi fate Baba O’Riley?»

The Who: «Sticazzi! Non siamo un juke box!»

Acheio: «Tornando a noi…ci siamo concentrati sul cadavere e non abbiamo visto il formaggio. Abbiamo creduto che il formaggio fosse l’arma…ma era l’indizio! Dov’è adesso?»

Capo della polizia: «Lo stracchino? Era una prova, l’abbiamo portato in centrale…»

Acheio: «Avete detto che non toccate cadaveri»

Capo della polizia: «Siamo francesi, no cadaveri, sì formaggi»

Acheio: «Afferrato. Ho bisogno di sapere verso dove era voltato il formaggio…abbiamo qualcuno che se lo ricorda? Una fotografia! Ci serve una fotografia!» (indicando un turista giapponese) «Lei!»

Turista cinese: «Dice a me?»

Acheio: «Mi serve una foto del morto di almeno un’ora fa»

Turista cinese: «Non ce l’ho»

Acheio: «Come non ce l’ha?! Voi cinesi siete sempre lì a click click click»

Turista cinese: «Stupido stereotipo di demone occidentale»

Acheio: «Senti, ragazzo, forse non sai che io ho un dottorato a Pearl Harvard, la gemella…uhm…sfortunata…di Harvard»

Turista cinese: «E io essere professore di scienze politiche in vera Harvard»

Acheio: «Potresti sforzarti quanto meno di imparare la nostra lingua»

Turista cinese: «E perché? Voi non fare sforzo contrario. Ma tanto non serve, fra dieci anni noi dominare mondo e voi costretti a scuole serali di cinese, perché vostro piccolo triste mondo occidentale troppo ottuso per comprendere sua sconfitta ed ammetterla ad occhi di mondo. Zàijiàn, prosperità in tua casa»

Acheio: «Sono lievemente depresso»

Capo della polizia: «Professore, la scientifica ci ha mandato le foto del luogo del delitto, ecco il suo formaggio»

Acheio: «Molto bene…adesso se può darmi anche le foto, questo coso mi si sta squagliando in mano. Ah ha! Come sospettavo. Il morto ha cercato di indicarci qualcosa e se quello che Nonno Nanni mi ha detto è vero, la soluzione di questo mistero è molto vicina, pur bizzarramente essendo noi solo al capitolo quattro di questa storia…»

Capo della polizia: «Capitolo quattro?»

Acheio: «Lasci perdere e mi segua, il latticino era direzionato ad est, la stanza da analizzare è questa!»

Capo della polizia: «Lo sgabuzzino del custode?»

Acheio (girando la foto): «Il latticino era direzionato ad ovest, la stanza da analizzare è questa!»

Capo della polizia: «Mi sembra una normale stanza del museo»

Poliziotto: «Capitano! Abbiamo trovato qualcosa!»

Capo della polizia: «Che cosa?!»

Poliziotto: «Quadri»

Capo della polizia: «Sei licenziato»

Acheio: «Guardi qui, invece!»

Capo della polizia: «Sembra un normale pavimento»

Acheio: «Ha detto bene…sembra…è pulitissimo, non c’è una traccia di polvere…ma solo in questa zona, sembra che qualcuno abbia passato la ramazza»

Capo della polizia: «Ahahahaha»

Acheio: «Che c’è?»

Capo della polizia: «Ha detto mazza»

Acheio: «Sembra che porti a questo dipinto e…oh…mio…Dio…che diavolo è questo?»

Poliziotto saccente: «Strudel il Vecchio, signore…»

Acheio: «Ah, ora ricordo, il noto pittore fiammingo, un personaggio tragico…dai dipinti oscuri e tormentati…nato nel 1523…»

Poliziotto saccente: «1525»

Acheio: «…ah…sì…a Bruxelles…»

Poliziotto saccente: «…a Breda»

Acheio: «…a…a Breda…soprannominato “Il Vecchio” per distinguerlo dal figlio, ovviamente soprannominato “Il macellaio di Eindhoven", visse i primi anni presso un sanatorio dove la madre…»

Poliziotto saccente: «…il padre…»

Acheio: «Senta, ma deve puntualizzare ogni cosa? Ad ogni modo, complimenti, è molto informato»

Poliziotto saccente: «Ma chi? Io? Ma se sto sparando puttanate da dieci minuti solo per il gusto di interromperla»

Acheio: «Ah. Dicevo…il padre, che era…»

Poliziotto saccente: «…astronauta»

Acheio: «…formaggiaio! Era formaggiaio! Ecco il nostro punto di contatto!»

Capo della polizia: «E che fine fece Strudel il Vecchio?»

Acheio: «Beh combatté la guerra fra i Paesi Bassi e il Belgio, quella fra i Paesi Bassi e la Finlandia e quella fra i Paesi Bassi ed il Brasile di Zico e Pelé. Morì tredicenne in carcere dopo aver dettato le sue memorie ad un centauro con un occhio solo frutto della sua mente malata»

Capo della polizia: «Il quadro si chiama?»

Acheio: «Disperazione e i suoi derivati. Ehi, e questo cos’è? Il quadro è pesante, troppo pesante. Gli artisti fiamminghi erano famosi per usare tele in…»

Poliziotto saccente: «Agrumi di Sicilia!»

Acheio: «Quasi, in carta cinese molto leggera, qui c’è qualcosa sotto…letteralmente. Dobbiamo fare una spettrografia dell’opera, poi dei rilevamenti al laser, la loro trasposizione al computer, una simulazione in 3D, una sua rappresentazione multimediale, l’approssimazione temporale, i punti di connessione, autorizzazioni da parte del museo, della città, autorizzazioni della famiglia Strudel e…»

Capo della polizia: «Ho grattato via il quadro con una moneta»

Acheio: «Cosa ha fatto?! Ehi…aspetti un secondo…cos’è quello…»

Capo della polizia: «Le dico cosa sembra a me…a me sembra Gesù…»

Acheio: «…sui pattini…»

(Taaaan taaaaaan! Suspance!)

Padre O’Malley: «Bravo, bravo, Langdon, proprio bravo! Continua a bestemmiare, continua…ti voglio vedere in chiesa domenica»

Acheio (imbarazzato): «’sera padre O’Malley»

Padre O’Malley: «Ti tocchi ancora?»

Acheio «Poco»

Padre O’Malley: «Quanto»

Acheio «Una…due…massimo tre alla settimana…»

Padre O’Malley: «Dio ti guarda!»

Acheio: «Sette al giorno»

(Taaaaan taaaaaaan! Un po’ meno suspance!)