sabato 30 maggio 2009

PATTINI E DEMONI #18

(I nostri, svenuto lo Scrittore, si ritrovano totalmente spersi in una trama di cui sono, loro malgrado, gli interpreti. Poveri tristi sfigati)


Acheio: «Ehi!»

(Beh un po’ lo siete)

Acheio: «Siamo in grado di gestire un trama per conto nostro! Siamo pur sempre estensioni della mente dello Scrittore!» (ci pensa un po’, poi sviene)

(Ecco…dai vi do una mano io, pensate di farcela?)

Ipotenusa: «Non puoi darci una mano, sei solo un introduttore incluso in parente si tonde!»

(Mi hai fatto molto male…)

Ipotenusa: «Scusa)

(Ah ha! Fregata!)

Ipotenusa: «Toglila subito!)

(Mai! Ora obbeditemi o anche voi finirete nell’abisso delle parentesi tonde, dove gli unici compagni sono la solitudine e la disperazione…e la Wii…ho anche la Wii…e un frigobar…)

Acheio: «Scelgo l’abisso della disperazione!»

Ipotenusa: «Tu non scegli proprio niente! Dobbiamo salvare Ipsen, non sono certa che quello psicopatico travestito da Moira Orfei sappia che può ucciderlo anche fuori da questa realtà fittizzia!)

Ipsen (da molto in alto): «Non lo saaaaa!»

Ipotenusa: «Il sospetto che non lo sappia aumenta…»

(Bene, allora, se seguirete le mie istruzioni ci toglieremo fuori tutti da questo impiccio)

Ipotenusa: «Che cosa vuoi fare?)

(L’avete mai visto ventiquattro?)


(Ore 22.04 Ipotenusa Murphy e Acheio Langdon, professore di farlocconeria teorica e pratica all’università John Fitzgerald Cepu si rendono conto che la situazione è grave. Impugnano le armi e prendono a scalare il freddo monolite d’acciaio che è la Tour Eiffel)

Acheio: «Ho dimenticato la pistola in quel letto caldo di sesso!»

Ipotenusa: «Ah ecco cos’era! La pistola…mi pareva a me…cos’hai per difenderti?»

Acheio: «Ho quest’ascia runica del tuono spara palle di fuoco affilata +7»

Ipotenusa: «Davvero?»

Acheio: «No…ma nei miei sogni ce l’ho sempre…»

(Ore 22.05 Ipotenusa inizia a dubitare del suo compagno d’avventure)

Ipotenusa: «Inizia?!»

Acheio: «…e ci combatto draghi e spiritelli…»

(Ore 22.06 Ipotenusa ha la certezza di avere a che fare con un cretino)

Acheio: «Ipotenusa, attenta, queste scale sono pericolose, una minima distrazione e patatrack»

(Ore 22.07 patatrack! Acheio vola giù per quattro rampe)

Acheio: «Sto bene!»

(Ore 22.07 e dodici secondi. Arriva il dolore)

Acheio: «…non poi così bene…»

(Ore 22.10 il perfido ambosesso Lucifer Valentine, bardato con i colori del carrozzone di Rio del gay pride, scala ad ampie falcate la torre ed è ormai prossimo alla vetta. Ipsen è troppo terrorizzato per proferire parola)

Ipsen: «Settecentocinquantacinque scalini! Settecentocinquantasei scalini! Settecentocinquantasette scalini!»

(Ore 22.11 Ipsen viene brutalmente percosso grazie all’aiuto di una parentesi tonda in acciaio rinforzato…

Ipsen: «Settecentahababshsahshhhh scalinI!»

(Posso riaverla?

Lucifer Valentine: «Scusa»

(Grazie. 22.13 il perentorio ordine di Lucifer Valentine, gridato con oscura autorità, viene prontamente eseguito dal suo sgherro fedele)

Lucifer Valentine: «Permalosissimo Monaco! Valli a fermare!»

Permalosissimo Monaco: «Ma vaffanculo!»

(22.13 e 30 secondi. Lucifer Valentine, vagamente interdetto dalla risposta tutt’altro che servile si impone con un’occhiata assassina delle sue. 22.14 un ottico nei pressi lo nota. Fissano una visita per giovedì l’altro)

Permalosissimo Monaco: «Fattelo da solo il lavoro sporco! Io sono stufo! Sei un pazzo psicopatico senza né cuore né cervello»

Il Leone: «Già! E a me manca il coraggio!»

(22.15 tutti rimangono piuttosto perplessi)

Permalosissimo Monaco: «Tu e i tuoi dei del curling! Manco mi piaceva il curling! Volevo entrare nella squadra di ginnastica artistica io!»

Lucifer Valentine: «Non avresti mai potuto! Hai un fisico troppo muscoloso! Addominali alti. Bicipiti forti. Cosce sode. Pettorali da spalmarci il burro fuso sopra e succhiarlo con violenza»

(Ore 22.16. Silenzio)

Lucifer Valentine: «Almeno così mi hanno detto…»

(Ore 22.16 e 10 secondi. A sorpresa Ipsen con una mossa di kung fu si libera dalle grinfie del perfido Lucifer e scappa in direzione della cima)

Ipsen: «Io non lo conosco mica il kung fu…mia madre mi aveva iscritto alle lezioni di judo. Ho imparato a dire katà e a bloccare un colpo dell’avversario purché sia molto lento e mi avverta prima da che parte voglia colpirmi»

(Ore 22.17 Ipsen rischia davvero abbondanti legnate sulla schiena se non fa qualcosa subito. Qualsiasi cosa)

Ipsen: «Katà!»

(Ore 22.17 e 15 secondi. Ipsen si libera dalla stretta di Lucifer con un incredibile colpo di reni, uno dei quali parte in direzione del quartiere ebraico. Non pago, il nostro, con abile mossa di capoeira disarma e inibisce il rapitore facendogli lo sgambetto. Perfettamente padrone dell’immane potenza del suo corpo pompa il cosmo e, emettendo un roboante Katà alza la testa. E' circa a questo punto che schianta la nuca contro una trave di ferro e risviene)

Lucifer Valentine: «Permalosissimo Monaco! Osi tradirmi! Tradire me! Il tuo signore! Bene, molto bene, vai per la tua strada allora…non abbiamo più niente di cui parlare. Ma sappi che ti troverò, qualsiasi cosa accada la mia vendetta cadrà su di te e tutta la mia ira si abbatterà furiosa su chiunque abbia la sfortuna di far parte della tua miserabile esistenza»

Permalosissimo Monaco: «Quindi ci vediamo giovedì dalla Simo?»

Lucifer Valentine: «Sì, porto io il vino»

Permalosissimo Monaco: «Si pensava un cinemino»

Lucifer Valentine: «Chi c’è?»

Permalosissimo Monaco: «Simo, Roberto, Giorgia, il suo ragazzo»

Lucifer Valentine: «Lucio?»

Permalosissimo Monaco: «No, quello nuovo, Gregorio, mi pare…»

Lucifer Valentine: «E che andiamo a vedere?»

Permalosissimo Monaco: «S’era detto Angeli e Demoni, tanto così, per una serata scacciapensieri…»

Lucifer Valentine: «Angeli e Demoni? A me sa tanto di cagata immane»

Permalosissimo Monaco: «A te sa tutto di cagata immane! Dillo che non vuoi passare due minuti con me…»

Lucifer Valentine: «Ma non è quello, è che ci sei tu e tutti i tuoi amici»

Permalosissimo Monaco: «E porta qualcuno dei tuoi»

Lucifer Valentine: «Ma i miei lavorano la sera. Mica siam tutti ragazzini»

Permalosissimo Monaco: «Dai, comincia con la storia della differenza d’età…»

Lucifer Valentine: «Non comincio niente, dico solo che non puoi pretendere…»

Permalosissimo Monaco: «Non posso pretendere cosa? Che esci solo per il piacere di stare con me?!»

(Ore 22.24, mentre i due rimangono infangati in un discorso parecchio virile, Acheio e Ipotenusa continuano la loro scalata. Acheio ha il fiatone. Al gradino numero sedici. Ha comprato una cosa spacciategli per uno Chateau Calon-Segur del 1985 da un oscuro personaggio che gliel’ha passata avvolta in una busta di carta. Ha scoperto essere alcool denaturato troppo tardi. Ora crede di stare tentando la scalata al K2)

Acheio: «Campo base! Campo base! Arriva una tormenta!»

Ipotenusa: «Acheio, ti prego, vuoi muoverti!»

Acheio: «Senza termocoperte?! Tu vuoi che mi muova senza termocoperte?! Tanto vale prendere le bombole dell’ossigeno e buttarle giù dalla montagna. Così»

(Ore 22.30 getta due anziane suore venti metri più in basso)

Acheio: «Ora si viaggia leggeri! O la meta o morte! Non crede anche lei professor P.H. Haminsgowrth»

Ipotenusa: «Acheio…hai le allucinazioni…»

P.H. Haminsgowrth (svuotando la pipa): «Sono d’accordo con milady…»

Ipotenusa: «Questo sì che è…fermo non ti muovere!»

(Ore 22.31 Ipotenusa scorge un’ombra scendere le scale. Estrae prontamente l’arma d’ordinanza. Acheio la imita puntando contro l’aggressore una copia pirata di “Hannah Montana the Movie”)

Permalosissimo Monaco: «Ehi! Ehi! Sono io ragazzi, vi prego…abbassa Hannah Montana…nessuno vuole farsi del male…»

(Ore 22.32 un colpo di pistola risuona cupo e freddo nella notte parigina come una lama di ghiaccio attraverso la carne di un angelo. Ore 22.32 e 20 secondi, Lansdale mi fa un ricco pippone)

Permalosissimo Monaco: «M’hai sparato! M’hai sparato! Brutta stronza! Ti ho detto che ero venuto in pace!»

Ipotenusa: «Non l’hai detto, hai detto: “nessuno vuole farsi del male”»

P.H. Haminsgowrth: «Sono d’accordo con milady»

Ipotenusa: «Professore, la prego, non ce l’ha una casa?»

P.H. Haminsgowrth: «…no…e, a dirla tutta, non sono neanche un vero professore…mangio nella spazzatura e mio figlio non mi vuole più neppure parlare…»

Ipotenusa: «Sì, sì, bla, bla, la storia della tua vita. Quanto a te nullità! Come possiamo abbassare le armi se non scandisci chiaramente che vieni in pace?»

Permalosissimo Monaco: «Va bene, va bene, vengo in pace!»

(Ore 22.35 un colpo risuona nella notte come l’ultimo urlo del crepuscolo dell’umanità. Ore 22.35 e 10 secondi: daje così. Daje così!)

Permalosissimo Monaco: «M’hai sparato! Di nuovo! Dopo che avevo detto che venivo in pace!»

Ipotenusa: «Ah hai detto quello? Avevo capito: morte e distruzione a voi»

Permalosissimo Monaco: «Non hanno neppure lo stesso suono! Sto cercando di aiutarvi! Sono scappato da quel pazzoide di Lucifer, so cosa vuole fare con il vostro amici Ipsen!»

Acheio: «Avanti, spara!»

(Ore 22.37 uno sparo seguito da una bestemmia piuttosto complessa fende il cielo nero come le ali di una…uhm…cosa…che…uhm…ha le ali…e vola…uhm…di notte…)

Acheio: «Struzzo»

(Ore 22.38. Acheio si fa altre cinque rampe di scale di faccia. Contemporaneamente Lucifer Valentine raggiunge la vetta e Ipsen conosce il suo triste destino)

Ipsen: «Mio Dio! E’ orribile! E’ la cosa più terrificante che io abbia mai visto! E’ la cosa più inquietante, scioccante, spaventosa e incredibile che io abbia mai…che io abbia mai…davvero la cosa più…che io…abbia mai…spero davvero che tu ci stia pensando»

(Dammi due minuti! Due cazzo di minuti!)