IPSEN (PROVINO PROTAGONISTA #7)
Candidato: «Permesso?»
Scrittore: «Avanti, prego si accomodi»
Candidato: «Sono venuto per il provino»
Scrittore: «E’ sconcertante!»
Candidato: «Perché?»
Scrittore: «Perché noi, qui, studiamo le antiche civiltà sumere e pastorizziamo il latte dei cani»
Candidato: «Ah, mi scusi, forse ho sbagli…»
Scrittore: «Si sieda, idiota. E’ ovvio che è venuto per il provino, c’è un cartello fuori, con scritto provini!»
Candidato: «Ma io non so nulla delle civiltà sumere…»
Scrittore: «Buon dio…senta, sa che facciamo, mi parla un po’ di lei così mi distrae dal pensiero di infilarle la lampada in gola…Mi scusi. Ho avuto una giornataccia. Un provino peggiore dell’altro. Posso fare qualcosa per farla sentire a suo agio?»
Candidato: «Tipo?»
Scrittore: «Una tazza di latte?»
(Osserva la tazza di latte in trance per cinque secondi buoni)
Candidato: «Direi di no…»
Scrittore: «D’accordo, vogliamo cominciare? Nome?»
Candidato: «Ipsen»
Scrittore: «Salute, è stagione di allergie. Dicevo, nome?»
Candidato: «Ipsen. E’ questo il mio nome»
Scrittore: «Ibsen? Come il drammaturgo?»
Candidato: «No, no, Ipsen, con la pi»
Scrittore: «E che razza di nome è?!»
Candidato: «Beh, vede, mio padre aveva la passione per i palindromi, sa, quelle parole che, se lette al contrario assumono lo stesso significato»
Scrittore: «Ma Ipsen al contrario è diverso!»
Candidato: «Era anche un alcolista»
Scrittore: «Ah»
Candidato: «Mia sorella invece era ballerina di danza classica, o almeno così mi dicono, se n’è andata di casa che io ero ancora piccolo»
Scrittore: «Mi dispiace. Però! Una ballerina di danza classica! L’arte scorre nel sangue di famiglia eh? E come si chiamava?»
Candidato: «Il suo nome d’arte era Candy Sexy Schoolgirl»
Scrittore: «Come scusi?»
Candidato: «Candy Sexy Schoolgirl. Le danzatrici classiche hanno sempre un nome d’arte. Questo era il suo. Un bel nome, un tantino barocco forse. Lavorava con la compagnia del Clito Drome»
Scrittore: «Il Clito…»
Candidato: «…Drome, esatto. Penso fosse una specie di Julliard europea»
Scrittore: «Clito Drome.»
Candidato: «Clito Drome. Forse è olandese…»
Scrittore: «Più probabile. Ad ogni modo, lei di che cosa si occupa?»
Candidato: «Faccio il traduttore»
Scrittore: «Ah, quindi conosce qualche lingua straniera?»
Candidato: «Beh no. Non faccio il traduttore in quel senso»
Scrittore: «Tremo nel chiederglielo: esiste qualche altro senso?»
Candidato: «Traduco scrittura digitale in analogica»
Scrittore: «Prego?»
Candidato: «Gli esse emme esse. Traduco gli esse emme esse»
Scrittore: «Non riesco ad immaginare una professione più stu…»
Candidato: «Stupenda? No, ha anche i suoi momenti bui. La recessione piglia tutti. Però a suo modo è appagante»
Scrittore: «E cosa fa esattamente in questa sua professione di traduttore?»
Candidato: «Beh vede i miei clienti, individui sopra i cinquanta oramai stanchi per rincorrere le tecnologie mi chiamano mi dettano lettera per lettera l’esse emme esse e io traduco. Rapido. Svelto. Veloce! Tre concetti chiave! E’ il mio motto!»
Scrittore: «Rapido, svelto e veloce sono tre sinonimi per lo stesso concetto»
Candidato: «Sa che ha ragione? Tolgo svelto e ci metto celere»
Scrittore: «Ecco. E i suoi clienti?»
Candidato: «Ohh di tutti i tipi, dal padre che non riesce a comunicare con il figlio e dunque spia nel suo cellulare, all’attempato capitano d’impresa che riceve dal suo giovane yuppie all’apertura della borsa un messaggio tipo “Nn tfrs acc d2”.»
Scrittore: «E che diavolo vuol dire?»
Candidato: «Nonne troppo fresche accadono dopo le due»
Scrittore: «Non ha alcun senso»
Candidato: «Non è una scienza esatta»
Scrittore: «Senta, davvero non mi riesce di capire se lei sia un genio o un idiota»
Candidato: «Sa che anche il mio professore del liceo me lo diceva sempre?»
Scrittore: «Ed è arrivato ad una conclusione?»
Candidato: «Non lo so, l’ho investito con la macchina per sbaglio il terz’ultimo giorno di scuola.»
Scrittore: «Ah.»
Candidato:«Però so che, in cuor suo, aveva preso la sua decisione»
Scrittore: «E da cosa la deduce?»
Candidato: «Dalla mia pagella scolastica. In grande a tutta pagina era scritto “Sei un idiota”»
Scrittore: «Potrebbe essere un indizio rivelatore. Senta, ne ho sentiti che bastano di casi psichiatrici oggi, se non ha altro da dirmi, può andare.»
Candidato: «Beh. Peccato. La saluto.»
Scrittore: «Arrivederci…»
Candidato: «Ah! Aspetti! Non le ho detto che ho fatto l’attore?»
Scrittore: «E cosa aspettava?! Attore in che cosa?»
Candidato: «In un film. Ha presente quello in cui gli alieni invadono la terra?»
Scrittore: «No»
Candidato: «In cui c’è quell’attore là, quello famoso, quello che aveva fatto anche prima un film simile…»
Scrittore: «No»
Candidato: «Che fa il militare che poi salva quella famiglia e si chiudono nel bunker…»
Scrittore: «No»
Candidato: «Quel film che poi c’è la tipa che incontra lo scienziato…»
Scrittore: «No»
Candidato: «Che poi lei è l’ex moglie e i due si aiutano perché alla fin fine si vogliono bene…»
Scrittore: «No»
Candidato: «Che poi gli alieni vengono intossicati e la terra è salva…ha presente?»
Scrittore: «No»
Candidato: «Ecco! Io porto il caffè allo scienziato in una scena!»
Scrittore: «Non ho la più pallida idea di cosa lei stia parlando.»
Candidato: «Non ce l’ha presente eh?»
Scrittore: «Assolutamente no»
Candidato: «E’ quel film in cui gli alieni…»
Scrittore: «Fuori»
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