venerdì 13 febbraio 2009

TELEFONATA #1


Ipsen: «Pronto?»

Scrittore: «Pronto? Cercavo il signor Ipsen»

Ipsen: «Sono io, dica pure...» (rumori assordanti, qualcosa cade, si frantuma) «Via! Sciò! Via!»

Scrittore: «Ce l’ha con me?»

Ipsen: «No, no, lasci perdere...con chi sto parlando?»

Scrittore: «Sono lo Scrittore, si ricorda? Il provino?»

Ipsen: «Ah…ah! Non mi dica che…» (frastuono insopportabile, guaiti) «Basta! Basta! Guarda che prendo il giornale! Mangia nella cio…mangia nella ciotola! Non…non costringermi a prendere il giornale sai?! Sai cosa succede se prendo il giornale?! Via…via dalle tende! Vai via dalle tende! Mostri i denti eh? Mostri i denti a me?!» (colluttazione, altri guaiti)

Scrittore: «Ma che succede?»

Ipsen: «Mi deve scusare, mi fa letteralmente impazzire, sarà che è in calore…»

Scrittore: «Il cane?»

Ipsen: «Mia madre»

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