TELEFONATA #1
Ipsen: «Pronto?»
Scrittore: «Pronto? Cercavo il signor Ipsen»
Ipsen: «Sono io, dica pure...» (rumori assordanti, qualcosa cade, si frantuma) «Via! Sciò! Via!»
Scrittore: «Ce l’ha con me?»
Ipsen: «No, no, lasci perdere...con chi sto parlando?»
Scrittore: «Sono lo Scrittore, si ricorda? Il provino?»
Ipsen: «Ah…ah! Non mi dica che…» (frastuono insopportabile, guaiti) «Basta! Basta! Guarda che prendo il giornale! Mangia nella cio…mangia nella ciotola! Non…non costringermi a prendere il giornale sai?! Sai cosa succede se prendo il giornale?! Via…via dalle tende! Vai via dalle tende! Mostri i denti eh? Mostri i denti a me?!» (colluttazione, altri guaiti)
Scrittore: «Ma che succede?»
Ipsen: «Mi deve scusare, mi fa letteralmente impazzire, sarà che è in calore…»
Scrittore: «Il cane?»
Ipsen: «Mia madre»
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