sabato 7 marzo 2009

KABOOM #20 (EPILOGO)


(La battaglia si è conclusa. I tedeschi si ritirano. I nostri sono salvi)

Maggiore Heinst: «Vi prego! Vi prego! Risparmiatemi! Vi scongiuro!»

Acheio: «Dopo quello che volevi farci?! Dopo quello che hai fatto ai miei uomini?! Dovrei ammazzarti qui, come un cane…facciamo così, ti darò dieci secondi per scappare. Poi comincerò a sparare.»

Maggiore Heinst: «No! Ti prego!»

Acheio: «Uno…»

(Il maggiore tedesco balza in piedi e prende a correre più veloce che può verso nord. Acheio, sicuro di sé, sorride finendo di contare, imbraccia agile il fucile e spara. Bang!)

Ipsen: «L’ha mancato»

(Bang!)

Ipsen: «Di nuovo»

(Bang!)

Ipsen: «Adesso hai beccato uno dei nostri…»

(Bang! Bang! Bang!)

Ipsen: «Guarda il maggiore è riuscito a trovare una jeep»

(Bang! Bang!)

Ipsen: «Va’ come scappa, va’ come scappa!»

(Bang! Bang!)

Ipsen: «Adesso si è fermato a fare uno spuntino. Sembra un Camogli da questa distanza…vabbé, divertiti, io devo andare a ringraziare il nostro salvatore…»

(Un soldato dall’aria solitaria e tenebrosa, seduto in un angolo, con un fascia rossa a cingergli la nuca, fuma silenziosamente una sigaretta)

Ipsen: «Soldato, ci hai salvato la vita, siamo tutti tuoi debitori…per il resto delle nostre vita…»

Soldato: «Era il mio compito. Sono stato mandato qui per questo»

Ipsen (tendendogli la mano): «Come ti chiami soldato?»

Soldato (stringendola): «Robinson, Carl Robinson…»

Ipsen: «Americano?»

Carl Robinson: «Sì, di Facebook, Indiana. Facciamo amicizia?»

(Uno sparo risuona nella valle)

Acheio: «Ah, sei tornato…»

Ipsen: «Sì, sono passato a salutare il soldato Robinson…»

Acheio: «In gamba quel ragazzo, come sta?»

Ipsen: «Purtroppo è morto, una pallottola vagante…»

Acheio: «Brutta storia la guerra…»

Ipsen: «Davvero…l’hai poi preso il maggiore?»

Acheio: «Macché…l’ho perso al casello»

(Ipsen osserva stralunato una pila di bossoli alta mezzo metro)

Scrittore: «Dovreste farmi una riflessione profonda»

Ipsen: «Come dice?»

Scrittore: «Per contratto. E’ un romanzo sulla guerra e si deve concludere con una riflessione profonda»

Ipsen: «Ah sì?»

Scrittore: «Eh sì»

Ipsen (guardando il sole tramontare all’orizzonte): «Beh…uhm…bene…abbiamo combattuto, abbiamo combattuto con tutte le nostre forze e abbiamo vinto questa battaglia? Questo io mi chiedo nel momento della morte, nel momento in cui un uomo rivolge un fucile contro un altro uomo come si può esultare. L’unica cosa che abbiamo vinto oggi su questo campo di battaglia è la possibilità di andare avanti. Abbiamo vinto la vita e il ricordo tormentoso di quello che questa guerra ci ha costretto a farci. E questa è una vittoria di cui nessuno di noi sentiva il bisogno. Torneremo a casa? Arriveremo alla fine del lungo cammino che altri sembrano tracciare per noi? Sopraviveremo a tutto questo e, soprattutto, sopraviveremo a noi stessi dopo tutto questo?»

Acheio: «Non ci resta che proseguire. Chi vivrà vedrà»

Ipsen: «Bé…tranne i ciechi…»

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