IPOTENUSA MURPHY #2
(Ipotenusa Murphy avvia un colloquio singolo con ciascun personaggio dello Scrittore.)
Ipsen: «Che ti è successo?»
Permalosissimo Joe: «Abbiamo parlato»
Ipsen: «Avete parlato?»
Permalosissimo Joe: «Sì»
Ipsen: «E di che cosa?»
Permalosissimo Joe: «Dei miei problemi, del fatto che faccio fatica a controllare la rabbia, del fatto che questo è determinato dal mio sottile maschilismo che a sua volta è malessere interiore di una condizione maschile che non ho mai accettato con serenità. Ora scusami, devo andare a cercare un coltello da sushi e un tagliere per mozzarmi il pene…»
(Entra trafelato nella stanza)
Ipsen: «Hai visto cosa stai facendo?!»
Ipotenusa: «Puoi abbassare la voce?»
Ipsen: «Joe era un esempio di virilità per tutti noi…»
Ipotenusa: «La smetti per favore? Sono con un paziente…continua, ti prego…»
Il Portatore di Brutte Notizie: «…e così mi sono reso conto che non volevo portare più brutte notizie…che non era il lavoro per me…»
Ipotenusa: «E così ti sei licenziato?»
Il Portatore di Brutte Notizie «No, non potevo…era il lavoro di famiglia da generazioni, mio padre…lui non avrebbe mai capito…»
Ipotenusa: «E così te ne andasti…»
Il Portatore di Brutte Notizie «No mi licenziarono. Dissi a due tizi che il loro figlio era morto in un incidente d’auto quando non era vero…»
Ipotenusa: «Ah»
Il Portatore di Brutte Notizie «Tre volte»
Ipotenusa: «Ah»
Il Portatore di Brutte Notizie «E, alla quarta, quando successe davvero, me ne dimenticai…»
Ipotenusa: «Ah…bé…bé non è così grave…»
Il Portatore di Brutte Notizie (Scoppiando a piangere): «Sono un disastro!»
Ipotenusa: «No, sei umano. Umano…ripeti con me: umano»
Il Portatore di Brutte Notizie (Balbettando): «Umano…»
Ipotenusa: «Ora asciugati quelle lacrime e va là fuori a farli a pezzi, tigre!»
(Il Portatore di Brutte Notizie prende la porta tutto baldanzoso)
Ipsen: «Tigre?! Che diavolo stai facendo?»
Ipotenusa: «Li curo»
Ipsen: «E da cosa?»
Ipotenusa: «Dal fatto di essere entrati in contatto con una cosa grande, grossa e spaventosa che si chiama realtà. Una cosa che hai portato tu!»
Ipsen: «Io?! Sarebbe colpa mia?! A me la realtà non ha mai fatto paura. Io non ho niente da nascondere! Niente che di cui vergognarmi!»
Ipotenusa: «Sentilo, Billy Elliot..»
Ipsen: «”Mamma Mia” è una canzone su cui non puoi non ballare! Non puoi!»
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