martedì 28 aprile 2009

PATTINI E DEMONI #3

(Un oscuro omicidio. Un sospetto insospettabile. Una verità fugace. Mille misteri. Poi alla fine s’è scoperto che era stato il nipote di Jessica Fletcher che era sommerso dai debiti di gioco. Qui, invece, le solite cazzate…)


Capo della polizia: «Abbiamo il sospetto, professor Langdon»

Acheio: «Chi?»

Capo della polizia: «Il nonno»

Acheio: «Mio nonno è sospettato?»

Capo della polizia: «Non suo nonno, Nonno Nanni, il noto formaggiaio»

Acheio: «Sospettato di cosa?»

Capo della polizia: «Dell’omicidio»

Acheio: «Omicidio? Mi rinfreschi la memoria?»

Capo della polizia: «C’era anche lei, è successo circa mezz’ora fa»

Acheio: «Mezz’ora fa?»

Capo della polizia: «Al Louvre, professore»

Acheio: «Me ne ricorderei certamente, le pare! Sono stato su quella torre di ferro centinaia di volte!»

Capo della polizia: «Quella è la Tour Eiffel»

Acheio: «La sospettata è la Tour Eiffel?»

Capo della polizia: «Entri nella dannata stanza e basta, d’accordo?»

Acheio: «Perché?»

Acheio (spinto a forza nella stanza dell’interrogatorio): «Orrenda creatura dalla faccia equina!» (prendendolo a schiaffi) «Hai compiuto l’ultima delle tue malefatte!»

Sospetto: «No! La prego! No!»

Acheio: «Oddio! La tua voce è sgraziata e orribile! Non fai altro che stimolare il mio desiderio incondizionato di darti una bella ripassata» (picchiandolo selvaggiamente con una sedia) «Schifoso nasone occhi storti lingua scollata!»

Poliziotto: «Uhm…professore, quella è Carla Bruni, il sospettato è nell’altra stanza»

Acheio: «Ah…io…uhm…tanti saluti a…uhm…liberté, egalité e montparnasse…»

Poliziotto: «Non si preoccupi, capita a tutti» (cominciando a picchiare Carla Bruni) «E questo è per le canzoni stracciacazzo in francese sussurrato!»

Acheio (entrando nella stanza giusta): «Schifoso vecchio! Dimmi quello che sai!»

Nonno Nanni: «Ah, professor Langdon, ci rincontriamo…dovrà fare molto meglio di così per convincermi a parlare»

Acheio: «Di là c’è Carla Bruni, la porto qua e le do una chitarra»

Nonno Nanni: «Non…non…oseresti…»

Acheio: «Una chitarra, un gatto e un pigiamone largo…»

Nonno Nanni: «Okay, okay, parlerò, che io sia dannato, parlerò…»

(Parecchi minuti dopo)

Acheio (sconvolto): «E’ incredibile. Fatico a crederci…»

Nonno Nanni: «Eppure è così. Alla fine Neo muore e salva Zaion»

Acheio: «Assurdo…bene, tornando a noi, c’è stato un brutale omicidio questa notte, c’era il tuo stracchino ovunque e non sto facendo una facile allusione sessuale, sebbene mi risulterebbe facile immaginarlo vista l’incredibile quantità di sperma che sono capace di produrre in un’unica, potente, eiaculazione, no, non mi guardi così…» (rivolgendosi ad un poliziotto) «…noi uomini sappiamo bene di cosa sto parlando»

Poliziotto (nel panico, rivolgendosi ad un collega): «Ti giuro che non ne ho la minima idea»

Acheio: «Nonno Nanni, si rende conto che, con i capi di accusa che pendono sopra la sua testa, rischia di finire al gabbio per tanto, tantissimo tempo. Ci pensi bene, Nonno. Una prigione francese, lo sa cosa fanno lì dentro a quelli che sporcano in un museo?»

Nonno Nanni: «Voi…voi non capite! La faccenda è più grande di me, più grande di tutti noi! Quello che c’è in ballo…non posso arrischiarmi a parlare così, dire solo una parola firmerebbe la mia condanna a morte…d’accordo, d’accordo, si rimetta i pantaloni, ci credo a quella storia dell’eiaculazione, le dirò quello che vuole sapere. Ma voglio che resti solo lei, gli altri devono uscire»

Acheio: «Lo avete sentito? Fuori!»

(Parecchi minuti dopo)

Capo della polizia: «Beh? Che cosa le ha detto?»

Acheio: «Dobbiamo muoverci, comandante! Ci sono in ballo tante, troppe vite, le spiegherò tutto in macchina!»

Capo della polizia: «Non abbiamo le macchine, abbiamo le bici»

Acheio: «Uhm…vorrà dire che si accosterà a me in bici e le spiegherò mentre sfrecceremo»

Capo della polizia: «Ehm…non possiamo sfrecciare, le strade sono vecchie, acciottolate e piene di buche, rischiamo di cadere e sbucciarci un ginocchio»

Acheio: «Ah. Allora porteremo le bici a mano a tutta velocità e intanto le spiegherò»

Capo della polizia: «Ma non posso correre…alla mia età…»

Acheio: «Senta mi aspetti al bar di fronte, io faccio un salto in posta, passo in lavanderia, faccio due chiamate, poi parliamo e poi via di corsa a salvare il mondo!»

Capo della polizia (dubbioso): «Il bar di fronte?»

Acheio: «La caffetteria della centrale di polizia?»

Capo della polizia: «Fatta! Dov’è il Nonno?»

Acheio: «L’ho lasciato con il suo confessore»

Capo della polizia: «Il suo confessore?»

Acheio: «Ma sì un frate incappucciato che si muoveva come se scivolasse»

Capo della polizia: «Non le è sembrato un po’ sospetto?»

Acheio: «Le dirò, sulle prime sì, ma poi si è presentato…»

Capo della polizia: «Come si chiama?»

Acheio: «Padre Tenebrorium Obscurum Maleficarum»

Capo della polizia: «Da quant’è che fa questo mestiere?»

Acheio: «Quale mestiere?»

Capo della polizia: «Alla caffetteria!»

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