lunedì 1 giugno 2009

PATTINI E DEMONI #19

(La suspense sale di almeno mezza tacca mentre io mi invento qualcosa per mettere in pericolo di vita il povero Ipsen)

Ipsen: «Buon Dio! Ma quello è…!»

Lucifer Valentine: «Sì!»

Ipsen: «…è il tuo gigante bastone!»

(Disclamer: con la sopracitata frase non si vuole in alcun modo fare della facile ironia sul noto e rispettato sport del curling su ghiaccio. Ipsen e tutta l’allegra banda di mattacchioni che lavora con lui si uniscono in un abbraccio caloroso e sentito ai nobili praticanti di quest’altrettanto nobile attività fisica e, tramite i propri legali, promettono di evitare, in seguito, ulteriori facili umorismi aventi oggetto questo splendido passatempo)

Ipsen: «Il tuo grande bastone duro! Quello!»

(Disclamer: il signor Ipsen viene momentaneamente sollevato dall’incarico di protagonista della serie causa azione legale intentata nei suoi confronti e dovuta ad alcune affermazioni pesanti che riterrebbero l’antico e blasonato giuoco del curling un passatempo per, citiamo, “mezze checche in disuso”. Il suo ruolo viene momentaneamente ricoperto da Winnie la riserva volenterosa)

Lucifer Valentine: «Non è solo un bastone! E’ una scopa meccanica! Ora ti legherò a quel disco a grandezza umana e ti scaglierò grazie alla forza della mia scopa meccanica fra i cieli di Parigi! Se i miei calcoli sono esatti atterrerai esattamente sopra il tuo amato stadio del ghiaccio. Quando sapranno che Ipsen Brie, il loro beniamino è l’artefice della distruzione di cotanto monumento sportivo, io mi farò avanti promettendo di ricostruirlo e finalmente il curling risorgerà a nuovo lustro e rinnovata fama!»

Winnie la riserva volenterosa: «Sono così emozionato, aspettavo da tantissimo di poter fare Ipsen. La mia ragazza diceva sempre che gli assomigliavo e io no, ma non è vero, ma dai, ma come ti permetti. Eppure questo handicap alla fine mi ha permesso di essere quei fra voi. A recitare! Sa, il mio sogno è diventare il grande protagonista di un romanzo tipo I Ponti di Madison County. Ho già la trama in mente…»

Lucifer Valentine: «Ecco, bravo, raccontami la trama, però spostati un attimino a destra»

Winnie la riserva volenterosa: «Di qua?»

Lucifer Valentine: «Ancora un po’…»

Winnie la riserva volenterosa: «Qui?»

Lucifer Valentine: «Perfetto. Vai con la storia»

Winnie la riserva volenterosa: «Allora, io sono un apicoltore vedovo che conosce un’assaggiatrice di vini del…»

(Scatta la scopa meccanica. La palla, con Winnie di sopra, viene lanciata nella stratosfera)

Lucifer Valentine: «Stupido idiota. A nessuno interessava della tua patetica trama…»

Acheio: «Un’assaggiatrice di vini del…?! Del…?! Dio! Morirò con il dubbio!»

Ipotenusa: «Mani in alto psicopatico ramazzatore, è la resa dei conti, e non ci sarà scopata che ti salverà questa volta»

(Disclamer: la signorina Ipotenusa Murphy viene multata di euro cinquecento per battuta sconveniente nonché inutile ai fini della trama ai danni dell’amato e stimatissimo evento sportivo che è il curling, il quale, ogni anno richiama migliaia di migliaia di persone. Forza! Pulite quei debris! Dateci sotto con lo sleeping! Qualsiasi cosa vogliano dire questi termini. Tanto sempre bocce sono…)

Lucifer Valentine: «E’ troppo tardi patetici idioti! Il vostro Ipsen è già volato su Parigi e ascoltate un po’?» (botto tremendo) «L’impatto è già avvenuto. Lo stadio del ghiaccio non esiste più e non serve neppure che mi giri per constatarlo con i miei occhi, basta che rimanga qui, di schiena, a burlarmi di voi avendo massima fiducia nei calcoli approssimativi e assolutamente non verificati fatti dal mio ben poco fedele assistente laureato in materie umanistiche nient'affatto attinenti il campo della matematica o quello della fisica»

(Contemporaneamente lungo le scale della Tour Eiffel, Permalosissimo Monaco in una pozza di sangue)

Permalosissimo Monaco: «Ahh! La divisione è quella che assomiglia ai due punti…ma guarda te…»

(Di nuovo in cima)

Lucifer Valentine: «No! Com’è possibile! La Federazione Internazionale Curling Agonistico brucia! Ho colpito l’obbiettivo sbagliato, non posso credere che sia in fiamme proprio la…»

(Disclamer: l’inutilmente volgare acronimo di Federazione Internazionale Curling Agonistico non è altro che blando e squallido tentativo di strappare un rozzo sorriso. Ipsen dice no a questo tipo di banale umorismo vanziniano, anzi, proprio allo scopo di combattere questo tipo di humor da quattro soldi fonda il Centro Umorismo Libero ma Ottimizzato. Per tutti voi. Sempre aperto)

Lucifer Valentine: «Non importa! Il mio piano è comunque riuscito! Ipsen ha avuto ciò che meritava morendo di una morte orribile ed io ho avuto la mia vendetta per ciò a cui ci ha costretto il suo Dio dall’inizio dei tempi! Ma non ho nessuna intenzione di andare in prigione!»

Acheio: «Che vuoi dire? Ti trasferisci in Italia e approfitti del Lodo Alfano?»

Lucifer Valentine: «No! Mi limiterò a sparare!»

Acheio: «Ah beh…ti pensavo più criminoso. Dimentichi che non possiedi alcuna arma…certo, escludendo l’uzi che impugni con entrambe le mani…»

Ipotenusa: «Non farlo Lucifer! Se ci uccidi qui moriremo anche fuori dalla storia!»

Lucifer Valentine: «Io…io non posso…non posso remare contro la mia natura…»

Ipotenusa: «Lucifer! Lo sai che c’è qualcosa tra noi! Vuoi che finisca così?! Su una torre di ferro in una città straniera, affogati nel nostro sangue a maledire per sempre il giorno in cui non abbiamo deciso di riporre le armi e comportarci da esseri umani?»

Lucifer Valentine: «A dire il vero io volevo sparare solo ad Acheio, poi prendere te, andare a mangiare qualcosa, poi su da me in albergo e sfinirti di sesso fino alle cinque di mattina, poi dormire tutto il giorno e, il pomeriggio accompagnarti a fare shopping per tutta Parigi»

(Acheio lentissimamente si volta vero Ipotenusa. Terrorizzato)

Ipotenusa: «Non temere Acheio, siamo amici e non cederò alle sue squallide lusinghe. La tua vita è importante tanto quanto la mia»

Lucifer Valentine: «Ah, e t’ho affittato le prime tre serie di Sex and the City»

Ipotenusa: «Credo che dovresti prendere in considerazione la reincarnazione. Ma che dico?! Non posso barattare una vita umana per qualche svago e…»

Lucifer Valentine: «E “Il paziente inglese”. Lo guardiamo abbracciati»

Ipotenusa: «Sparagli quando non guarda…»

(Lucifer Valentine spara brutalmente ad Acheio Langdon che si accascia al suolo)

Ipotenusa: «No! Che ho fatto! Acheio! Acheio! Puoi sentirmi?»

Acheio: «M’ha sparato in pancia…mica alle orecchie…»

Ipotenusa: «Come stai?»

Acheio: «Beh, dai non c’è male, tu? Programmi per la serata? M’ha sparato! Imbecille! Sto morendo…oh…sento freddo…tanto freddo…»

Ipotenusa: «Dicono che domani mette di nuovo al bello. E’ che qui in città l’umidità si sente tanto. E’ quella che fa il freddo»

Acheio: «Si sta facendo tutto buio…tutto buio…»

Ipotenusa: «Oh…scusa…spetta che ti tiro fuori dal sacco per cadaveri…Acheio! Non morire! Resta con me! Resta con me! Non addormentarti! Non devi addormentarti!» (gli molla un pugno. Forte) «Resta sveglio!»

Acheio: «Sì! Sì! Basta che non mi picchi più! Io…io…sto per andare…andare via per sempre…rimpiango tutte le cose che non ho fatto…la gita in Grecia…quanto avrei voluto vedere tutti quei mulini e quei tulipani…»

Ipotenusa: «Quella è…»

Acheio: «Come?»

Ipotenusa: «Niente. Dimentichi gli zoccoli di legno…»

Acheio: «Gli zoccoli di legno di Atene! Oh!...tante troppe cose non ho fatto. Ma una me la sono fatta»

Ipotenusa: «Quale?»

Acheio: «Tu. Ahahaha»

(Pugno)

Acheio: «Sono sveglio! Sono sveglio! Ipotenusa…è la mia fine…ma ti devo confessare una cosa…una cosa che non ho mai voluto dire a nessuno e che stento ad ammettere anche con me stesso…non ho mai insegnato ad Harvard…» (scoppia a piangere)

Ipotenusa: «…Acheio…non vorrei sembrare scontanta…ma si intuiva leggerissimamente dal tuo modo di porsi nei confronti delle antichità e della storia…voglio dire sembravi un completo…»

Acheio: «Ho insegnato a Princeton! Va bene? L’ho detto…oooh che liberazione…»

Ipotenusa: «…idiota. Ad ogni modo, prima che la vita spiri per sempre dalle tue membra ho da dirti una cosa anch’io…una cosa importante che avrei voluto dirti in un momento diverso…Acheio…io sono innamorata di…»

Acheio: «Me?»

Ipotenusa: «Lucifer Valentine»

Acheio: «E’ la prima volta che lo fai. Parlare con un moribondo, dico…»

Ipotenusa: «Si vede tanto?»

Acheio: «’nsomma…» (muore)

Ipotenusa: «No! Acheio! No! Non è possibile! Non puoi essere morto!»

(Una figura sbuca dalle gradinate in ferro)

Nonno Nanni: «E, infatti, non lo è»

Ipotenusa: «Nonno Nanni!»

Lucifer Valentine: «Nonno Nanni!»

Professor P.H. Haminsgowrth: «Nonno Nanni!»

Ipotenusa: «Professor P.H. Haminsgowrth!»

Lucifer Valentine: «Professor P.H. Haminsgowrth!»

Nonno Nanni: «Professor P.H. Haminsgowrth!»

Lucifer Valentine: «Ipotenusa!»

Nonno Nanni: «Ipotenusa!»

Professor P.H. Haminsgowrth: «Ipotenusa!»

Ipotenusa: «Lucifer Valentine!»

Professor P.H. Haminsgowrth: «Lucifer Valen…»

Nonno Nanni: «Basta»

Professor P.H. Haminsgowrth: «Okay…»

(Suspense a go go! E nel prossimo numero una conclusione stupida e incoerente che vi farà dire “oooh” e “sticazzi” in abbondanza. Sempre che me ne venga in mente una.

Ipsen: «Sticazzi»

Visto?)

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