PALLE DI FUOCO E BACCHETTE D’ACCIAIO #12
(Ipsen cerca di reprimere quelle oscure forze che sembrano dominarlo e la cosa più incredibile è che riesce a farlo senza Internet…)
Professor A. Prescindere: «Con mio sommo dispiacere il preside Stereotipente mi ha pregato affinché ti insegnassi la Chiusumanzia»
Ipsen: «La…cosa?»
Professor A. Prescindere (bacchettata sulle gengive): «Non essere impertinente con me, ragazzino!»
Ipsen: «Si può sapere perché mi detesta tanto?»
Professor A. Prescindere: «Vuoi saperlo? Vuoi davvero saperlo? Tuo padre!»
Ipsen: «Mio padre?»
Professor A. Prescindere: «No! Tuo padre! Eravamo compagni ai tempi della scuola egli mi scherniva, mi tormentava, mi tartassava, lui e i suoi amichetti. Un branco di maledetti bulli senza spina dorsale! Hanno trasformato la mia adolescenza in un livido inferno! Tuo padre è responsabile dell’estinzione di tutto ciò che c’era di buono in me! Della cancellazione di ogni grammo di umanità! Del grigio e plumbeo nulla in cui sono incatenato finché la misericordiosa morte non verrà a reclamarmi!»
Ipsen: «Non ci credo! Non mio padre!»
Professor A. Prescindere: «Sì, invece! Sì! Guarda in faccia la realtà! Il mondo in cui vivi non è la favola che hai sognato e tu non sei l’eroe che vorresti essere, hai ereditato da lui il gene della sopraffazione e con esso il mio eterno e assoluto disprezzo! Se devi incolpare qualcuno non incolpare me, ma tuo padre: Robert Ipsen!»
Ipsen: «Mio padre si chiama Guglielmo»
Professor A. Prescindere: «Non Robert?»
Ipsen: «No, no, Guglielmo»
Professor A. Prescindere: «Te non sei Ipsen di Cheshire, Londra?»
Ipsen: «Uhm…no…sono di Sant’Andrea in Monte, vicino a Bressanone…»
Professor A. Prescindere: «Ah»
Ipsen: «Mi sta dicendo che lei mi ha vessato, tormentato, annichilito per sei mesi credendo che fossi un altro?»
Professor A. Prescindere: «…io…uhm…un buono mensa?»
(Tasse universitarie gratuite ed altre estorsioni più tardi…)
Ipsen: «Senta io dovrei proprio andare al ballo, questa sera…l’ho promesso ad una ragazza»
Professor A. Prescindere: «Non puoi! Non ti rendi contro dell’importanza della Ciusumanzia?»
Ipsen: «Sinceramente?»
Professor A. Prescindere: «No, prendo il minimo salariale, menti spudoratamente»
Ipsen: «Me ne rendo perfettamente conto, ma avevo dato la parola ad una ragazza…»
Professor A. Prescindere: «Ahhh…beata gioventù…ricordo anch’io ai tuoi tempi…giovani ragazze in tenuta da università…»
Ipsen: «Ehh…»
Professor A. Prescindere: «Occhi voluttuosi, labbra tumide, gote arrossate…»
Ipsen: «Eh già…»
Professor A. Prescindere: «Seni come melagrane mature, sederi sodi, consistenti, alti e plastici, sederi da ginnasta e cosce umide di sudore…»
Ipsen: «Io…uhm…»
Professor A. Prescindere: «…che si aprivano frementi mentre le infilavi una pallina rossa in bocca perché non gridasse le cucivi le palpebre e tiravi fuori una coda in lattice e…non serve la bacchetta per questa esercitazione, puoi riporla»
Ipsen: «Quale bacchetta?»
Professor A. Prescindere: «Il tuo ballo dovrà attendere Ipsen, la Chiusumanzia è fondamentale perché tu riesca ad impedire al Signore Oscuro di penetrare nella tua mente. Saprai meglio di me che è un’esperienza tutt’altro che piacevole…»
Ipsen: «Continua a fare commenti sul mio modo di fare l’amore» (con voce maligna e distorta) «Vai troppo veloce! Con le donne ci vuole dolcezza» (con voce normale) «Lo so io cosa ci vuole!» (voce maligna) «E lavati i denti ogni tanto, che sembri uno spurgo di fogna!»
Professor A. Prescindere: «Vedo che la possessione è già in fase molto avanzata. Dobbiamo agire subito! Ora ti insegnerò una tecnica base per ricacciare il male che ti possiede da dove è venuto. Apponi i palmi delle mani sopra le orecchie e ora…»
Ipsen (gridando): «Cosa?!»
Professor A. Prescindere (sospirando): «…togli i palmi della mani da sopra le orecchie. Ora, mettili e poi canticchia il mantra magico: lalalalala»
Ipsen (con le orecchie tappate): «Lalalalalalalala…la…la…andiamo! Questo è ridicolo! E’ da bambini di cinque anni! Questo dovrebbe essere sufficiente a interferire con la possessione del più potente mago oscuro esistente? E’ assurdo!»
Professor A. Prescindere (sorridendo): «Dici, Ipsen?…dici?»
(Contemporaneamente al castello di lord Chitammuort)
Lucifer Valentine: «Aaaarghhh! E’ come sentire le unghie strisciare sulla lavagna! Fatelo smettere! Fatelo smettere!»
Pitone Nero: ««Signore ci penso io!...ecco, ho spento “La Casa sul Lago del Tempo”…guardi distruggo il cd…guardi…ecco…è in mille pezzi…in mille innocui pezzi…»
Lucifer Valentine: ««Oh…ti ringrazio…stavo per impazzire…perchè l’idiota sta canticchiando con le orecchie tappate?»
Il Portatore di Brutte Notizie: «Buone nuove, gente! La serata è salva! Ho affittato “Tranformers”!»