PRIMO GIORNO DI LAVORO #1
(Grande sala. Tante poltrone imbottite. Un palco di legno)
(Lo Scrittore è al cellulare immerso in una conversazione concitata)
Scrittore: «Non credo che Ipsen sia la persona giusta, mi sembra un po’ tardo e anche...esatto…esatto…sembra che quell’idiozia che lo rende apparentemente simpatico, sia in realtà un qualche tipo di lascito genetico indelebile più che una posa sua. E’ un idiota c’è poco da fare. Un perfetto idiota. Un cretino ci poteva stare, un imbecille fa ridere, ma un idiota, un idiota può mandare tutto all’aria. Poi con quella faccia scimmiesca e gli occhi acquosi e…scusami un secondo»
(Accosta il cellulare al palmo della mano)
Ipsen: «Volevo dirle che sono qui. Da circa venti minuti.»
Scrittore: «Lo so che sei qui, adesso mi lasci finire la telefonata? Grazie.»
(Riprende il cellulare)
Scrittore: «Un idiota»
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