domenica 15 febbraio 2009

PRIMO GIORNO DI LAVORO #5

Scrittore: «Ipsen! Dov'eri finito?»

Ipsen: «…stavo…uhm…finendo di presentarmi ad Hannibal Lecter»

Scrittore: «Ah! Acheio ti ha detto che ha fatto anche quello?»

Ipsen: «Quello cosa?»

Scrittore: «Hannibal Lecter. Ha lavorato con Thomas Harris in tutta la trilogia dei romanzi del dottore. Harris ha un ricordo delizioso di lui»

Ipsen: «A me è sembrato un filino…»

Scrittore: «Raccontava sempre come fosse inquietato dal fatto che la sua psicopatia andasse oltre la finzione diventando pericolosa per tutti quelli che lo circondavano. E noi tutti giù a ridere!»

Ipsen: «Ahaha…ah…»

Scrittore: «Siamo in ritardo sulla tabella di marcia, ti presento velocemente gli altri. Allora in successione Ada, Elena e Marika, le tre segretarie di redazione dotate di un superpotere segreto»

Ipsen: «Piacere»

Ada: «Impara a farti i capelli»

Elena: «E lavati»

Marika: «Sei strabico di tuo o hai una malattia agli occhi?»

Ipsen: «Ho capito qual è il loro superpotere! Dicono tutto quello che pensano!»

Scrittore: «No, sono superstronze»

Ipsen: «Ah»

Scrittore: «Il nostro Omosessuale Stereotipato già lo conosci…»

Omosessuale Stereotipato: «Come glielo devo dire? Non. Sono. Gay. Non ho alcun tipo di pregiudizio, ma non lo sono. Punto e basta. Ho una ragazza. Ci dobbiamo sposare. La amo. Non. Sono. Gay.»

Scrittore: «See…see…ah, guarda, oggi ho messo le scarpe nere con i calzini bianchi…»

Omosessuale Stereotipato (segnandosi): «Es el diablo! El diablo!»

Scrittore: «Questo invece è Murdoch. Murdoch ti presento Ipsen»

Murdoch: «…»

Ipsen: «Scusa, credo di non aver capito…puoi alzare la voce?»

Scrittore: «No, non può. Murdoch è muto»

Ipsen: «Lei ha messo un muto dentro il suo romanzo. Con tutto il rispetto eh…»

Murdoch: «…»

Scrittore: «Non è un’idea geniale? E in culo Ammaniti e in culo Baricco. Che provino a fregarmi sta genialata...»

Ipsen: «Ma non ha alcun senso! Che apporto può dare al racconto?…Come…sempre con rispetto parlando…come può essere utile alla storia?»

Scrittore: «Parla poco, ma quando parla dice grandi verità»

Ipsen: «E quando parla?»

Scrittore: «Mai. Bene, direi che abbiamo finito, posso iniziare ad illustrarvi…ah! Quasi dimenticavo!»

(La porta, una qualsiasi, si spalanca di colpo, una folata di vento precede l’incedere di un’imponente figura ammantata di nero)

Scrittore: «Ipsen, ti presento Il Portatore di Brutte Notizie»

Il Portatore di Brutte Notizie (puntando un dito contro Ipsen): «Sei licenziato!...Scherzo! Scherzo! Và che faccia!»

Ipsen: «Ahaha, però! E’ simpatico!»

Il Portatore di Brutte Notizie: «No, seriamente, t'hanno ciulato la macchina»

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