GLI IDIOTI DI SAN PIETROBURGO #2
(L’amore ai tempi della Rivoluzione d’Ottobe. Che era a novembre. Che però era ottobre. Per loro. Che adesso è novembre. Vabbe, Frate Indovino ci è morto su sta cosa.)
Ipsen: «Perché mi fuggi? Perché non ti degni di giacere con me?»
Messo di palazzo: «Il rosso! Il rosso tinge le vie di Pietrogrado!»
Ipsen: «Perché ti rifiuti? Che forse non credi io sia abbastanza uomo?»
Messo di palazzo: «Fiumi di sangue! Mari di sangue!»
Ipsen: «Forse non sai come mi avevano soprannominato i miei compagni all’accademia militare…»
Messo di palazzo: «L’eunuco di Bryansk?»
Ipsen: «La vanga di Bryansk. E ora tu ti rifiuti di fare l’amore con me. Che stranezza è questa…»
Messo di palazzo: «…sangue…fiumi…umori…»
Ipsen: «Voi due mi nascondete qualcosa…te la fai col messo di palazzo»
Ipotenusa: «Sì, provo un’attrazione spasmodica per gli idioti. Mi riesce difficile credere che tu non capisca…»
Messo di palazzo: «…sangue…ettolitri…»
Ipsen: «Mi sento confuso…»
Ipotenusa: «Oh, per il quarto capezzolo di Rasputin! Ho le mie cose!»
Ipsen: «Ah…»
Ipotenusa: «Finalmente!»
Ipsen: «Beh è giusto che una ragazza abbia cose sue, personali, ti rispetto per questo…ora diamoci di moschetto!»
Ipotenusa: «Baryšnikov! Ho le mie cose brutto idiota! Le mie cose! Ho il ciclo!»
Ipsen: «Ah, la famosa…»
Ipotenusa: «Se stai per proferire la parola bicicletta mi assicurerò personalmente che tu ti mantenga all’altezza del tuo soprannome. Devo sillabartelo? Ho mal di stomaco. Sono lievemente irritabile bruttopezzodimerda. Mi sembra chiaro che ho una…»
Messo di palazzo: «Rivoluzione!»
Ipsen: «Una rivoluzione? E contro chi?»
Ipotenusa: «Quanto manca alla Seconda Guerra Mondiale?»
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