GLI IDIOTI DI SAN PIETROBURGO #3
(Mentre l’ufficiale Ivan Ipsen cerca ancora di copulare, in basso, ai confini del Palazzo d’Inverno, s’affollano moltitudini tumultuose. Uomini e donne amareggiati, devastati, stanchi, traditi da coloro in cui credevano e che si sono rivelati null’altro che squallidi burattini schiavi del potere e senza un briciolo di spina dorsale. Praticamente una manifestazione del PD.)
Ipotenusa (guardando dalla finestra): «Credo che la situazione lì sotto sia grave»
Ipsen: «Sciocchezze! Una banda di contadini cenciosi non potrà nulla contro il potente esercito…uhm…provvisorio…»
Ipotenusa: «Non suona molto temibile…»
Ipsen:«Abbiamo provato potente provvisorio esercito, esercito provvisoriamente potente, ma non convincevano»
Ipotenusa: «E chiamarlo semplicemente esercito?»
Ipsen:«Empietà! Ad ogni modo, guardali come si affollano attorno al palazzo con le loro lanterne e i loro fucili. Non riusciranno mai a valicare l’imponente schiera delle nostre forze»
Messo di palazzo: «Signore, i bolscevichi hanno appena valicato l’imponente schiera delle nostre forze!»
Ipsen:«Ah. Bé…non riusciranno mai ad arrivare alle porte, siamo protetti oltre ogni loro immaginazione!»
Messo di palazzo: «Signore, sono appena arrivati alle porte!»
Ipsen:«Ma dai! Non…non è importante...perchè…perché non riusciranno mai a sfondare le porte e ad entrare nel palazzo!»
Messo di palazzo: «Signore…»
Ipsen (gelido): «Lo so»
Ipotenusa: «Prova così: non riuscirò mai a fare funzionare il cervello come si deve»
Ipsen: «Perché?»
Ipotenusa: «Niente, non ha funzionato…»
Nessun commento:
Posta un commento