martedì 17 marzo 2009

GLI IDIOTI DI SAN PIETROBURGO #3


(Mentre l’ufficiale Ivan Ipsen cerca ancora di copulare, in basso, ai confini del Palazzo d’Inverno, s’affollano moltitudini tumultuose. Uomini e donne amareggiati, devastati, stanchi, traditi da coloro in cui credevano e che si sono rivelati null’altro che squallidi burattini schiavi del potere e senza un briciolo di spina dorsale. Praticamente una manifestazione del PD.)


Ipotenusa (guardando dalla finestra): «Credo che la situazione lì sotto sia grave»

Ipsen: «Sciocchezze! Una banda di contadini cenciosi non potrà nulla contro il potente esercito…uhm…provvisorio…»

Ipotenusa: «Non suona molto temibile…»

Ipsen:«Abbiamo provato potente provvisorio esercito, esercito provvisoriamente potente, ma non convincevano»

Ipotenusa: «E chiamarlo semplicemente esercito?»

Ipsen:«Empietà! Ad ogni modo, guardali come si affollano attorno al palazzo con le loro lanterne e i loro fucili. Non riusciranno mai a valicare l’imponente schiera delle nostre forze»

Messo di palazzo: «Signore, i bolscevichi hanno appena valicato l’imponente schiera delle nostre forze!»

Ipsen:«Ah. Bé…non riusciranno mai ad arrivare alle porte, siamo protetti oltre ogni loro immaginazione!»

Messo di palazzo: «Signore, sono appena arrivati alle porte!»

Ipsen:«Ma dai! Non…non è importante...perchè…perché non riusciranno mai a sfondare le porte e ad entrare nel palazzo!»

Messo di palazzo: «Signore…»

Ipsen (gelido): «Lo so»

Ipotenusa: «Prova così: non riuscirò mai a fare funzionare il cervello come si deve»

Ipsen: «Perché?»

Ipotenusa: «Niente, non ha funzionato…»

Nessun commento:

Posta un commento