GLI IDIOTI DI SAN PIETROBURGO #4
(L’ufficiale Ipsen e la cortigiana Ipotenusa intrappolati nel Palazzo d’Inverno la notte della Rivoluzione d’Ottobre)
Ipotenusa: «Dobbiamo scappare! Dobbiamo metterci in salvo!»
Ipsen (Dandogli uno schiaffo): «Basta donna, mantieni la calma, maledizione!»
Ipotenusa (Tirandogli una ginocchiata ai testicoli): «Ora sono calma»
Ipsen (Acuto): «Yupee»
Ipotenusa: «Ci uccideranno! Sono alle porte ormai!»
Ipsen: «Non preoccuparti, non abbiamo niente da temere»
Ipotenusa: «Non abbiamo niente da temere?! Queste sono le persone che hai oppresso, tiranneggiato e impoverito negli ultimi venti anni, mentre si spaccavano la schiena per non morire di fame tu usavi il sangue dei loro bambini per fare il bagno»
Ipsen: «Dio li benedica, è grazie a loro che sono senza rughe e smagliature»
Ipotenusa: «Sei un mostro»
Ipsen: «E tu sei esagerata! Che posso avergli mai fatto a questi quattro villici perché sentano il desiderio di attaccare proprio il Palazzo d’Inverno»
Messo di Palazzo: «Forse ha nevicato troppo?»
(Ipsen e Ipotenusa si girano verso il messo)
Messo di Palazzo: «Capita? Palazzo d’Inverno, nevicare...»
(Un colpo di pistola riporta la calma)
Ipsen: «Oh che disgrazia, è morto il messo. Ti ripeto, non c’è niente da temere. Questi uomini e queste donne sanno che noi non centriamo con i soprusi che hanno subito e con i dolori che hanno patito. Questo è un luogo di giustizia ed equità. Ora nascondiamoci nella sala torture.»
(Nel frattempo, nel freddo piazzale antistante il Palazzo d’Inverno il comandante bolscevico Acheio
Acheio: «Come va con l’apertura del cancello del Palazzo?»
Soldato Bolscevico: «Ci vorrà un po’»
(Acheio guarda scettico un piccolo cancello in ferro battuto che divide i rivoltosi dal Palazzo. Il cancello è arrugginito, pende in parte da un lato e, aperto, sbatte nel vento)
Soldato Bolscevico (a mo di scusa): «Ha le punte. I ragazzi hanno paura.»
Acheio: «E le truppe, sono pronte all’assalto? Sono pronte a marciare? Compagno Steriotiposky!»
Omosessuale Stereotipato: «Signore, guardi lei stesso»
(I soldati iniziano a marciare per poi eseguire una serie di aggraziati saltelli)
Acheio: «E’ orribile»
Omosessuale Stereotipato: «Non lo dica a me. Nemmeno un plié o un cambré decente! Volevo forgiare dei Nuriev e mi ritrovo con dei Shevchenko!»
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