martedì 14 aprile 2009

GLI IDIOTI DI SAN PIETROBURGO #20 (EPILOGO)


(Ipsen, Ipotenusa e Acheio fuggono da una folla inferocita di rivoluzionari boslcevichi in cassa integrazione e perciò ancor più incazzosi. Riusciranno a salvarsi? Oppure andranno in contro ad una orribile, orribile morte? Leggete oltre io stacco dal lavoro alla parentesi tonda)


Ipotenusa: «Muoviti Ipsen! Muoviti!»

Ipsen: «Non serve affrettarsi, devono ancora iniziare a sparare»

Bang!

Ipsen: «Adesso potrei prendere in considerazione l’idea di accelerare il passo»

Acheio: «Dobbiamo trovare un modo per fuggire! Subito!»

Ipsen: «Stai calmo, calmo…»

Acheio: «Smettila! Ci sparano addosso! Ho il diritto di farmela nei pantaloni!»

Ipsen: «Parliamoci chiaro, non hai mai visto Lupin?»

Acheio: «Lupin?»

Ipsen: «Il cartone. Sparano, sparano, ma tanto i protagonisti finché corrono non li prendono mai. Noi siamo i protagonisti, ergo…»

Acheio: «Ti hanno colpito alla spalla»

Ipsen: «Ma no, sciocco, è un riflesso della maglia che…che brucia da morire! Mi sa che sto per svenire…sì, sì, io quasi, quasi svengo»

Ipotenusa (dandogli un ceffone): «Non è il momento!»

Ipsen: «Ahia! Però questo mi ha fatto dimenticare il dolore lancinante alla spalla…ah no…no…rieccolo…»

Ipotenusa: «Datti un contegno! Sei un uomo o no?»

Ipsen: «No! Sono una mammola! Sono venti capitoli che cerco di fartelo capire!»

Ipotenusa: «Acheio, non puoi fare qualcosa? Sono pur sempre i tuoi soldati»

Acheio: «Hai ragione! Un minimo di stima, di rispetto, di militaresca fratellanza deve ancora albergare nei loro cuori. Eravamo fratelli d’arme dopo tutto…» (fermandosi) «Amici, compagni di mille battaglie io vi scongiuro…»

(Un colpo di pistola lo sfiora)

Acheio (ritornando a correre): «Col senno di poi farli marciare sedici ore al giorno e togliergli l’adsl in tenda potrebbe essersi rivelato controproducente…»

Soldati: «Impicchiamolo con la sua spina dorsale!»

Ipotenusa: «Ti amano»

Ipsen: «E adesso come facciamo? Come?!»

(Una macchina scura distrugge una staccionata e, dopo una curva a gomito frena a pochi passi da loro)

Autista: «Salite! Presto! Salite!»

(Salgono)

Acheio: «Via! Via!»

Ipotenusa: «Ma chi siete? Perché ci state salvando?»

Autista: «Io sono solo l’umile servo di Sua Maestà»

Murdoch: «…»

Ipsen: «Murdoch!»

Ipotenusa: «Gesù! Lo Zar di tutte le Russie»

Ipsen: «Russie maiuscolo?»

Acheio: «Non lo so…Russia sì…»

Ipsen: «Bé ovvio che Russia sì…ma Russie…mica esistono le Russie…»

Acheio: «Dovresti dire Confederazione Russa»

Ipsen: «Ecco, ma assume un significato meno arcaico, meno monarchico…»

Ipotenusa: «Piantatela mongolesi! Lo Zar ci ha appena salvato la vita, siate un po’ riconoscenti…»

Ipsen: «Credevo che lo Zar fosse stato ucciso dalle milizie bolsceviche in rivolta»

Murdoch: «…»

Autista: «Dice che è vero. Non siete al cospetto di Sua Maestà lo Zar di tutte le Russie…»

Acheio: «Vedi che è maiuscolo...»

Ipotenusa: «Zitti!»

Autista: «…siete al cospetto di Sua Maestà Anastasia Murdochova Nikolaevna Romanova, figlia quartogenita di Sua Altezza Nicola II e ultima esponente in vita della casa reale…»

Ipsen (scrutando la barba di due giorni di Mudoch): «…uhm…me la ricordavo vagamente diversa nel cartone…»

Acheio: «In effetti la guepiere poteva essere un indizio rivelatore»

Ipotenusa: «E ora? Dobbiamo fuggire dalla Russia, dalla nostra casa…esuli per sempre…»

Acheio: «Non buttarti giù Ipotenusa, non esuli, ma avventurieri! Ci sono tanti luoghi fuori dalla Russia in cui possiamo spassarcela, siamo sopravvissuti a tanta sfortuna, ora ci spetta la nostra fetta di vita!»

Ipsen: «Ben detto Acheio! Qualche proposta?»

Ipotenusa: «Egitto!»

Acheio: «Grecia!»

Autista: «Barbados!»

Murdoch: «…!»

Ipsen: «No, no, no, ascoltatemi bene, che anno è?»

Ipotenusa (guardando l’orologio): «1918, meno un quarto al 1919»

Ipsen: «Ahh! Conosco il posto giusto, allora! Un luogo di tolleranza, pace e democrazia, in cui potremmo veramente costruirci un prospero futuro di opportunità e ricchezze! La Germania!»

Ipotenusa: «Giusto! La Germania! Ma ci saranno abbastanza sinagoghe? Non posso trascurare la mia fede ebraica!»

Acheio: «Neppure io! Ci tengo troppo!»

Autista: «Anche voi ebrei? Ne sono lieto!»

Murdoch: «…»

Ipsen: «Tranquilli, tranquilli, ho un buon presentimento a proposito…ci saranno sinagoghe…sinagoghe per tutti!»

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