RICREAZIONE
(Nella più antica tradizione del lavoro salariato i nostri attendono l’inizio di una nuova giornata ricca di fatiche sostando zombiferi presso la macchina del caffé)
Acheio: «’giorno»
Ipsen: «Ehilà»
Acheio: «Tutto bene?»
Ipsen: «Bene, bene. Tu?»
Acheio: «Oh, io tutto bene»
Ipsen: «Prendi un caffè?»
Acheio: «Un the»
Ipsen: «Ah io prendo un caffè»
Acheio: «E io un the»
Ipsen: «E io un caffè. C’hai cinquanta centesimi»
Acheio: «…e ti pareva…»
Ipsen: «Senti, mi sei proprio piaciuto nell’ultimo lavoro. E’ un peccato che lo Scrittore abbia cestinato tutto…perché poi…»
Acheio: «Perché lo ha riletto»
Ipsen: «Ah. Beh…beh sei stato comunque bravo. La tua interpretazione del generale francese è stata…»
Acheio: «Russo»
Ipsen: «Come dici?»
Acheio: «Generale Russo. La…la storia era ambientata in russia…»
Ipsen: «No…no…credo tu ti stia sbagliando…»
Acheio: «Ipsen, la storia si intitolava “Gli idioti di San Pietroburgo”…e San Pietroburgo è in…»
Ipsen: «Fra…»
Acheio: «No!»
Ipsen: «Ita…»
Acheio: «No!»
Ipsen: «Germa…»
Acheio: «No!»
Ipsen: «Ru…»
Acheio: «Sì!»
Ipsen: «Rumania!»
Acheio: «Mi giuri che non hai davvero altro da fare?»
Ipsen: «Te lo giuro. Sono anche passato in cartoleria venendo, ho preso un mazzo di rose per Ipotenusa»
Acheio: «In cartoleria?»
Ipsen: «Posso permettermi solo le rose di carta, con quello che mi passa lo Scrittore»
Acheio: «Dai conti risulta che ti paga seimila euro al mese»
Ipsen: «Non ci contare. Va tutto via in tasse, affitto, copyright e porno indonesiani»
Acheio: «Qual’era l’ultima?»
Ipsen: «Bollo della macchina»
Acheio: «Ah, ecco…»
Omosessuale Stereotipato: «Neanche venti parole! Neanche venti parole! Un dannato capitolo, poi puff!»
Ipsen: «Con chi ce l’hai?»
Omosessuale Stereotipato: «Con chi vuoi che ce l’abbia gibbone minorato! Con quell’idiota dello Scrittore, mi aveva promesso monologhi a zillioni e cosa mi ritrovo a fare?! La macchietta ambigua!»
Ipsen: «Non sei poi così ambiguo…»
Omosessuale Stereotipato: «Oh grazie…che intendi dire?»
Ipsen: «Intendo dire che sei venuto al lavoro in hot pants»
Acheio: «…di licra»
Omosessuale Stereotipato: «La mia ragazza dice che mi stanno bene!»
Acheio: «Sì…certo…la tua» (terribile segnetto delle virgolette con le dita) «ragazza»
Omosessuale Stereotipato: «Ehi! Stai mettendo in dubbio la sua esistenza?»
Acheio: «No, non è questo, ma siamo usciti a cena tante volte e non l’hai mai portata con te…»
Omosessuale Stereotipato: «Lavora! Lavora tanto!»
Ipsen: «Che lavoro fa?»
Omosessuale Stereotipato: «Muratore»
Ipsen: «Ah beh…»
Omosessuale Stereotipato: «Che cosa sono quelli? Origami?»
Ipsen: «Sono fiori…per Ipotenusa»
Omosessuale Stereotipato: «Aaah. Pensi di avere qualche speranza?»
Ipsen: «Tze…uomini di poca fede…dietro quella facciata di rancore, astio e odio ribollente si nasconde un’infatuazione che fa fatica ad ammettere anche con sé stessa»
Ipotenusa (alle spalle): «Ho fatto una lista delle cose che odio di te»
Ipsen: «Ahhhh! E’ come un ninja!»
Acheio: «Non sembra particolarmente lunga»
Ipotenusa: «Quello è l’indirizzo internet del sito dove l’ho pubblicata. Occupa sedici tetra byte»
Omosessuale Stereotipato: «Infatuata»
Ipsen: «Zitto. Pensa alla muratore!»
Acheio: «Da dove arrivi vestita così elegante?»
Ipotenusa: «Dal funerale di Innocentosky Palledoro»
Ipsen: «Palledoro! Innocentosky di cognome faceva Palledoro?! Lo avessi saputo quante risate ci saremmo fatti…prima che lo impiccassero orrendamente intendo…»
Acheio: «Ecco perché non ti invitano mai a queste cose…»
Ipotenusa: «Ho conosciuto un ragazzo»
Tutti: «Hai conosciuto cosa?!»
Ipotenusa: «Chi»
Tutti: «Chi?!»
Ipotenusa: «Un ragazzo»
Tutti: «Perché?»
Ipotenusa: «Perché?! Perché le uniche persone che aspirano ad avere un pene sono quelle con cui lavoro e diciamocelo…»
Ipsen: «Cosa?»
Ipotenusa: «Non siete esattamente degli standard di bellezza»
Ipsen: «La bellezza è nell’occhio di chi guarda»
Ipotenusa: «Sì e mi fai schifo. Comunque è bello, alto, affascinante, con un intrigante pizzetto…perché mi guardate così? Ah! Ho capito! Se uno di voi cuccava ad un funerale eravate già lì a scambiarvi pacche sul sedere a vicenda, quando sono io invece a trovare un po’ di compagnia faccio la figura della poco di buono! Che razza di stronzi fallocentrici!»
Acheio: «Non fare così Ipotenusa…non intendevamo…non volevamo dire che…ti assicuriamo che…diglielo anche tu Ipsen!»
Ipsen: «Ipotenusa, il rispetto che provo per te, come donna e come professionista, mi rende prima che tuo collega anche tuo amico, e gli amici non giudicano mai…»
Ipotenusa: «Che belle parole…»
Ipsen: «Non è altro che la verità…» (sottovoce) «…sgualdrina»
Ipotenusa: «Che hai detto?»
Ipsen: «Io? Ho detto “laminazione a secco del compensato”»
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