venerdì 17 aprile 2009

RICREAZIONE


(Nella più antica tradizione del lavoro salariato i nostri attendono l’inizio di una nuova giornata ricca di fatiche sostando zombiferi presso la macchina del caffé)


Acheio: «’giorno»

Ipsen: «Ehilà»

Acheio: «Tutto bene?»

Ipsen: «Bene, bene. Tu?»

Acheio: «Oh, io tutto bene»

Ipsen: «Prendi un caffè?»

Acheio: «Un the»

Ipsen: «Ah io prendo un caffè»

Acheio: «E io un the»

Ipsen: «E io un caffè. C’hai cinquanta centesimi»

Acheio: «…e ti pareva…»

Ipsen: «Senti, mi sei proprio piaciuto nell’ultimo lavoro. E’ un peccato che lo Scrittore abbia cestinato tutto…perché poi…»

Acheio: «Perché lo ha riletto»

Ipsen: «Ah. Beh…beh sei stato comunque bravo. La tua interpretazione del generale francese è stata…»

Acheio: «Russo»

Ipsen: «Come dici?»

Acheio: «Generale Russo. La…la storia era ambientata in russia…»

Ipsen: «No…no…credo tu ti stia sbagliando…»

Acheio: «Ipsen, la storia si intitolava “Gli idioti di San Pietroburgo”…e San Pietroburgo è in…»

Ipsen: «Fra…»

Acheio: «No!»

Ipsen: «Ita…»

Acheio: «No!»

Ipsen: «Germa…»

Acheio: «No!»

Ipsen: «Ru…»

Acheio: «Sì!»

Ipsen: «Rumania!»

Acheio: «Mi giuri che non hai davvero altro da fare?»

Ipsen: «Te lo giuro. Sono anche passato in cartoleria venendo, ho preso un mazzo di rose per Ipotenusa»

Acheio: «In cartoleria?»

Ipsen: «Posso permettermi solo le rose di carta, con quello che mi passa lo Scrittore»

Acheio: «Dai conti risulta che ti paga seimila euro al mese»

Ipsen: «Non ci contare. Va tutto via in tasse, affitto, copyright e porno indonesiani»

Acheio: «Qual’era l’ultima?»

Ipsen: «Bollo della macchina»

Acheio: «Ah, ecco…»

Omosessuale Stereotipato: «Neanche venti parole! Neanche venti parole! Un dannato capitolo, poi puff!»

Ipsen: «Con chi ce l’hai?»

Omosessuale Stereotipato: «Con chi vuoi che ce l’abbia gibbone minorato! Con quell’idiota dello Scrittore, mi aveva promesso monologhi a zillioni e cosa mi ritrovo a fare?! La macchietta ambigua!»

Ipsen: «Non sei poi così ambiguo…»

Omosessuale Stereotipato: «Oh grazie…che intendi dire?»

Ipsen: «Intendo dire che sei venuto al lavoro in hot pants»

Acheio: «…di licra»

Omosessuale Stereotipato: «La mia ragazza dice che mi stanno bene!»

Acheio: «Sì…certo…la tua» (terribile segnetto delle virgolette con le dita) «ragazza»

Omosessuale Stereotipato: «Ehi! Stai mettendo in dubbio la sua esistenza?»

Acheio: «No, non è questo, ma siamo usciti a cena tante volte e non l’hai mai portata con te…»

Omosessuale Stereotipato: «Lavora! Lavora tanto!»

Ipsen: «Che lavoro fa?»

Omosessuale Stereotipato: «Muratore»

Ipsen: «Ah beh…»

Omosessuale Stereotipato: «Che cosa sono quelli? Origami?»

Ipsen: «Sono fiori…per Ipotenusa»

Omosessuale Stereotipato: «Aaah. Pensi di avere qualche speranza?»

Ipsen: «Tze…uomini di poca fede…dietro quella facciata di rancore, astio e odio ribollente si nasconde un’infatuazione che fa fatica ad ammettere anche con sé stessa»

Ipotenusa (alle spalle): «Ho fatto una lista delle cose che odio di te»

Ipsen: «Ahhhh! E’ come un ninja!»

Acheio: «Non sembra particolarmente lunga»

Ipotenusa: «Quello è l’indirizzo internet del sito dove l’ho pubblicata. Occupa sedici tetra byte»

Omosessuale Stereotipato: «Infatuata»

Ipsen: «Zitto. Pensa alla muratore!»

Acheio: «Da dove arrivi vestita così elegante?»

Ipotenusa: «Dal funerale di Innocentosky Palledoro»

Ipsen: «Palledoro! Innocentosky di cognome faceva Palledoro?! Lo avessi saputo quante risate ci saremmo fatti…prima che lo impiccassero orrendamente intendo…»

Acheio: «Ecco perché non ti invitano mai a queste cose…»

Ipotenusa: «Ho conosciuto un ragazzo»

Tutti: «Hai conosciuto cosa?!»

Ipotenusa: «Chi»

Tutti: «Chi?!»

Ipotenusa: «Un ragazzo»

Tutti: «Perché?»

Ipotenusa: «Perché?! Perché le uniche persone che aspirano ad avere un pene sono quelle con cui lavoro e diciamocelo…»

Ipsen: «Cosa?»

Ipotenusa: «Non siete esattamente degli standard di bellezza»

Ipsen: «La bellezza è nell’occhio di chi guarda»

Ipotenusa: «Sì e mi fai schifo. Comunque è bello, alto, affascinante, con un intrigante pizzetto…perché mi guardate così? Ah! Ho capito! Se uno di voi cuccava ad un funerale eravate già lì a scambiarvi pacche sul sedere a vicenda, quando sono io invece a trovare un po’ di compagnia faccio la figura della poco di buono! Che razza di stronzi fallocentrici!»

Acheio: «Non fare così Ipotenusa…non intendevamo…non volevamo dire che…ti assicuriamo che…diglielo anche tu Ipsen!»

Ipsen: «Ipotenusa, il rispetto che provo per te, come donna e come professionista, mi rende prima che tuo collega anche tuo amico, e gli amici non giudicano mai…»

Ipotenusa: «Che belle parole…»

Ipsen: «Non è altro che la verità…» (sottovoce) «…sgualdrina»

Ipotenusa: «Che hai detto?»

Ipsen: «Io? Ho detto “laminazione a secco del compensato”»

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