PROVINO ANTAGONISTA #2
(Vecchio teatro. Palco di legno. Ipsen svenuto gronda sangue da una ferita sulla testa. A pochissimi importa)
Acheio: «Lo so fare! So fare il cattivo!»
Scrittore: «Non ho dubbi Acheio, ma non è questo…mi serve un malvagio a tutto tondo non una via di mezzo…un Rutelli della malvagità, ecco cosa sei…dai, su, non fare così, non piangere…non volevo dire Rutelli, mi è scappato. Senti io continuo qui, tu leggi il giornale, buono, buono che poi ci andiamo a prendere due bei coni con la stracciatella. Sei contento?»
Acheio: «Ma vaffanculo»
Scrittore: «Amarena?»
(Uno sconosciuto entra con un gran trambusto)
Sconosciuto (gridando): «Aiutatemi. Venendo qui ho ucciso l’ennesimo bambino. Ci provo...ma non riesco…non credo di riuscire a smettere! Loro mi guardano e sono così innocenti! Non posso non far loro del male! E’ più forte di me! Il demone che mi succhia l’anima mi sta facendo sparire in un gorgo nero! Il demone del cuore! Il demone mi afferra! Mi mangia! Aiuto! Aiuto! Mamma!»
Scrittore (applaudendo): «Bravo! Bravo! Gran lavoro! Immedesimazione, stile, anche la bava sembrava vera, la mannaia è un po’ grossolana ma ci può stare e la mamma è stato un colpo di classe. Dica un po’, è sangue finto quello?»
Acheio (sussurrando): «Questo è veramente notevole»
Scrittore: «Lo pensi anche tu?»
Acheio: «Un po’ fanatico a dirla tutta…ha fatto addirittura fare un articolo falso con la sua foto sul giornale di oggi»
Scrittore: «Prego?»
Acheio: «Guarda: fuggito questa mattina da un manicomio criminale, eccetera, eccetera. Sembra vero»
Scrittore: «Eh già»
Acheio: «Già»
Sconosciuto: «Il mattino ha l’oro in bocca!»
Scrittore: «Eh già, già»
Acheio: «Già»
Scrittore: «Già»
Acheio: «Eh…»
Scrittore: «…già»
Acheio: «…ho paura»
Scrittore: «Già. Uhm…quando grido nove, uno, uno scappiamo»
Acheio: «Aspetta! Non drammatizziamo…potrei…potrei pararci io. Conosco l’ambiente dei sanatori»
Scrittore: «Infermiere?»
Acheio: «Paziente» (rivolto al pazzo) «Amico mio, nessuno vuole farti del male. Vieni qui. Ecco…piano…ora posa la mannaia…così…vieni…non voglio farti alcun male…troverai solo amore in me…solo amore, affetto, infinita comprensione e valium a garganella…» (inizia a suonare il violino) «Vieni…vieni, piccolo mio, fra le mie braccia!» (si abbracciano) «Ecco fatto, ecco fatto campione…ora sei al sicuro. Sfogati, sfogati con zio Acheio»
Scrittore: «Incredibile Acheio! Mi hai salvato!»
Acheio: «A buon rendere»
Scrittore: «Beh certamente, quando ci sarà l’occasione io…»
Acheio: «No! Subito! Mi sta masticando l’orecchio!»
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