PATTINI E DEMONI #16
(Ipsen, nipote babbeo del Cristo, rischia di andare incontro ad un destino terribile senza necessariamente avere a che fare con Borghezio)
Ipsen: «Dove mi state portando?»
Lucifer Valentine: «Al tuo destino Ipsen Brie, al tuo destino…»
Ipsen: «E ci dobbiamo andare in tandem?»
Lucifer Valentine: «Zittino e pedalare. Goditi la città finché puoi…non la rivedrai mai più!»
Ipsen: «Un barbone mi ha appena vomitato addosso»
Lucifer Valentine: «Un clochard…si dice clochard…»
Ipsen: «E dunque io sarei discendente niente popò di meno che di Gesù! E’ incredibile!»
Lucifer Valentine: «Lo so è difficile da credere, ma…»
Ipsen: «No, è incredibile che, nonostante questo, non riesca a farmi crescere una barba decente! Eppure non capisco…»
Permalosissimo Monaco: «Sorprendente…»
Ipsen: «Non era un tandem?»
Lucifer Valentine: «Un tandem a tre. Siamo a Parigi. Si fa tutto a tre»
Ipsen: «Non capisco perché diavolo ve la prendete con me»
Lucifer Valentine: «Perché le colpe dei padri ricadono sui figli, Ipsen! E tuo padre ha dannato il nostro sport e la nostra ragione di vita, condannandoci all’oblio e dissacrando tutto quello in cui credevamo, non puoi neppure capire la frustrazione, il dolore e l’agonia del condannato a vedere il suo futuro andare in frantumi e le sue aspettative tradite per il resto dell’eternità»
Ipsen: «Certo che ci riesco! Voto PD!»
Lucifer Valentine: «…ma il momento per la nostra vendetta è giunto, noi finalmente potremo…non serve che alzi la mano, se vuoi fare una domanda, falla…»
Ipsen: «Se sono il bisbiseccetera nipote di Cristo non dovrei poter fare dei miracoli per il bene dell’umanità?»
Permalosissimo Monaco: «Stai ancora parlando, mi sembra che non funzioni»
Lucifer Valentine: «Ennesima dimostrazione di come il tuo fallace Dio sia solo una patetica goccia nell’oceano delle possibilità dell’uomo. E questa notte, i più acerrimi nemici del Signore, i giocatori di curling avranno la loro vendetta! E il nostro sport trionferà supremo dopo le due del mattino in tutte le reti locali del mondo!»
Ipsen: «Maledetto! Quello è lo spazio televisivo del pattinaggio! E a noi che accadrà?!»
Lucifer Valentine: «A voi la mattina alle sette!»
Ipsen: «No! Stai mentendo! Non voglio crederci!»
Lucifer Valentine: «Sì! Vi guarderanno solo i ragazzini di dodici anni che stanno a casa da scuola!»
Ipsen: «Tu…tu…sei un mostro! Ma io non temo male alcuno perché anche se camminerò nella valle della morte io avrò sempre accanto a me la fortuna di Gesù che…» (un ramo basso lo centra in pieno volto): «…dov’ero rimasto?»
Lucifer Valentine: «La fortuna di Gesù»
Ipsen: «Ah…bé forse ho un po’ esagerato…»
Permalosissimo Monaco: «Ti va in fiamme la camicia»
Lucifer Valentine: «Ma guardati! Sei patetico! E se speri che i tuoi amici possano aiutarti speronandoci con quella ridicola bmw sei solo un…uh…»
(Contemporaneamente nella macchina alle spalle)
Ipotenusa: «Speronagli di nuovo! Li stai perdendo! Accelera!»
Acheio: «Ma sono già ai venticinque!»
(Un’anziana paralitica li supera strisciando)
Ipotenusa: «Andiamo! Muoviti! Non così! Non così! Gira di là! Gira! Ecco! Ora fermo! Fermo! Inchioda!»
(Frenata)
Acheio: «Che c’è?!»
Ipotenusa: «Devo fare bancomat»
(Colpo di pistola)
Ipotenusa (rientrando frettolosamente in macchina): «Mi sa che faccio dopo…»
Acheio: «Oddio ci sparano! Con le pallottole! Di piombo!»
Scrittore: «Ti sei scopato la mia ragazza»
Acheio (in acuto): «Aah! Mai! Mai comparirmi alle spalle mentre guido! E’ come quell’incubo ricorrente, guido tranquillo e mi spunta questo dal sedile posteriore…»
Ipotenusa: «…ed è un serial killer con un’ascia giusto?»
Acheio: «No è il direttore di Banca Mediolanum»
Scrittore: «Ti sei scopato la mia ragazza»
Ipotenusa: «Ex»
Acheio: «Non mi sembra il cazzo di momento»
Scrittore: «Però prima ti sembrava il cazzo di momento. Letteralmente»
Acheio: «Andiamo! E’ successo…vuoi starci qui a rimuginare tutta la sera»
Scrittore: «Direi proprio di sì. Sì. Come…come è successo?! Non doveva succedere!»
Acheio: «Non dovevi farle un sedere del genere…»
Ipotenusa: «Oh grazie…sai sempre come trovare le parole giuste per ricordarmi che soffro l’auto»
Scrittore: «Io non vi ho fatti così! Vuoi non dovreste avere questo tipo di pulsioni…siete personaggi! La trama non lo prevede! Insomma questo è pur sempre il Codice Da Vinci!»
Acheio: «E’ il Codice Da Vinci?! Io pensavo fosse Il Diavolo Veste Prada! E ora che ne faccio del mio menabò?!»
Scrittore: «Pensavo fossimo amici Acheio! Tutte le nostro collaborazioni insieme!»
Acheio: «Ah, sai che collaborazioni…una serie infinita di insuccessi editoriali e, prima che tu lo dica, no, Spongebob, il romanzo, non conta!»
Scrittore: «Spongebob il romanzo conta! E conterà sempre! Questa è tutta colpa tua Ipotenusa! Tu hai messo nelle loro teste il marcio germe dell’autoconsapevolezza!»
Ipotenusa: «Io ho fatto in modo che avessero quello che tu non hai mai saputo darmi: considerazione!»
Acheio: «…e del sesso grandioso!»
Ipotenusa: «Non ti allargare»
Acheio: «…e del sesso dignitoso?»
Ipotenusa: «Ancora un po’…»
Acheio: «…e del sesso. Punto»
Ipotenusa: «…uhm…»
Acheio: «…e…eeeh…non ci son più le mezze stagioni»
Ipotenusa: «Meglio»
Scrittore: «Ti rendi conto delle conseguenze delle tue azioni?! Era previsto che voi non tardaste quei cinque minuti e arrivaste giusti giusti per salvare quel povero cristo…»
Acheio: «…ahahaha…» (silenzio) «scusa…»
Scrittore: «…di Ipsen! Che adesso sta andando incontro ad un orrendo destino! Non controllo più la storia! Gli psicopatici giocatori di curling su quel tandem potrebbero fare qualsiasi cosa! Senza limiti! E tutto per colpa tua…devo calmarmi…devo essere superiore…mantenere ancora un po’ del mio controllo…diginità…stima…rispetto…voglio che parliamo francamente io e te Ipotenusa, non mentiamoci più, non insultiamoci più, cerchiamo di risolvere questa situazione da persone mature, vuoi?»
Ipotenusa: «Ma io non ti ho mai mentito…»
Scrittore: «Puttana bugiarda, ingrata schifosa! Non ti dico neppure che cosa hai fatto al Portatore di Brutte Notizie!»
Il Portatore Di Brutte Notizie: «Sono veejay a TRL! Su le mani per i Dari feat Max Pezzali!»
Acheio: «Questa sì che è una brutta notizia»
Scrittore: «E’ come guardare negli occhi l’inferno»
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