lunedì 6 luglio 2009

PALLE DI FUOCO E BACCHETTE D’ACCIAIO #10

(Ipsen e Stereotipente, dopo la visita al Ministero della Magia, s’apprestano a ritornare ad Hogwarts)


Ipsen: «Lovecraft, tu non torni con noi?»

H.P. Lovecraft: «No signore, io cammino nella ombre della notte, quelle strette lamine di luce rossa attraverso cui le anime aberranti viaggiano lungo i confini della mente recando pazzia e disperazione in coloro che hanno la fortuna di scorgerle»

Ipsen: «Prendi l’Eurostar?»

H.P. Lovecraft: «Non ne voglio parlare!» (scoppia a piangere)

Stereotipente: «Noi, invece, torneremo a casa con la Metropolvere. Si tratta di una polverina magica che permette di viaggiare attraverso il fuoco acceso dei camini. Presto, Ipsen, prima tu!»

(Urlo lancinante)

Stereotipente: «Ahh…voi matricole siete impagabili, ci cascate sempre»

Ipsen: «Ma…professore…io credevo…»

Stereotipente: «Credevi. Ed è qui che hai sbagliato. La magia può sembrare strana e misteriosa, ma è soprattutto manipolatrice. Non fidarti mai di nessuno che mistifica poteri troppo astrusi e inconcludenti. Ora afferrami saldamente il cazzo, si torna al castello!»

(Giunti al castello…)

Stereotipente: «Ipsen, mi auguro che serberai il segreto su quanto avvenuto questa notte. Né io né te vogliamo che queste informazioni finiscano nelle mani sbagliate»

Ipsen: «Certamente preside, può contare su di me»

Stereotipente: «Sei un bravo ragazzo…» (si allontana lungo i corridoi scuri della scuola)

Ipsen: «…» (estraendo il cellulare) «…Associated Press?»

(Più tardi, nella sala comune Norris)

Ipotenusa: «Ipsen! E’ da ore che ti cerchiamo! Dove sei finito?! Eravamo preoccupati»

Ipsen: «Sono stato in viaggio con Stereotipente…al Ministero della Magia!»

Acheio: «Raccontaci tutto!»

Ipsen: «E’ una storia lunga, tutto è cominciato con…»

(Quattro ore dopo)

Acheio: «Beh?»

Ipsen: «Beh cosa?»

Acheio: «Hai detto “E’ una storia lunga, tutto è cominciato con” ed è quattro ore che te ne stai lì fermo a guardarci»

Ipsen: «Sentite, rileggetevi i capitoli prima»

Acheio: «Ma sono lunghissimi. Du palle…»

Ipsen: «Vi basti sapere che Chitammuort riesce a vedere attraverso i miei occhi, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo lui può…Acheion? Che stai facendo?»

Acheio: «Vado a mettermi qualcosa di più elegante. Lui è pur sempre un gran signore del male avrà degli standard di eleganza che…mi metto in un angolino?»

Ipsen: «Fai un favore, da bravo. E voi? Cos’è accaduto durante la mia assenza?»

Ipotenusa: «Beh io, modestamente, ho preso una A in Antiche Ruspe»

Acheio: «E io ho preso l’AIDS!»

Ipsen: «Ah…io…mi disp…»

Acheio: «Non preoccuparti! E’ l’AIDS magica!»

Ipsen: «Ne sono lieto»

Acheio: «Io un po’ meno…è dieci volte più fatale di quella umana…,ma chi se ne importa giusto? Si vive una volta sola giusto?!»

Ipsen: «Giusto!»

Acheio: «E come la misuri una vita? Un anno in una vita? How do you measure, measure a year? In daylights, in sunsets, in midnights, in cups of coffee. In inches, in miles, in laughter, in strife. How do you measure a year in the life? How about looooove? How about looooooove? How about love? Measureeeeee in loooooove. Seasons of loooooove. Perché non state ballando? Non è un musical?»

Ipsen: «No»

Acheio: «Vuoi dire che io ho preparato cinque altri balletti per niente?»

Ipsen: «Scendi dal tavolo»

Ipotenusa: «Cosa pensi di fare adesso Ipsen? Colui Che Non Deve Essere Processato vede attraverso i tuoi occhi e…»

Acheio: «Una sciarpina in tinta?»

Ipotenusa: «Acheion! Angolino!»

Ipsen: «Non preoccuparti Ipotermione, so badare a me stesso e poi, sono sicuro, una sorpresa inaspettata giungerà da un momento all’altro…»

(Silenzio)

Ipsen: «…ho detto: una sorpresa inaspettata giungerà da un momento all’altro!»

(Nella sala comune fa la sua comparsa una bellissima ragazza)

Sherazade: «Eccomi amorino!»

Ipotenusa: «Non ci posso credere! Hai inserito la tua ragazza trofeo nella storia?»

Ipsen: «Ragazza trofeo? Di cosa parli? E’ solo una studentessa di Hogwarts che nutre un profondo affetto nei miei confronti. Una studentessa bella, acuta e intelligente»

Sherazade: «Scusami PioPIo, ma sono rimasta bloccata perché questa testa scordarella si è dimenticata la parola d’ordine e il quadro all’entrata non voleva farmi entrare»

Ipsen: «Uhm…Sherazade…non c’è nessuna parola d’ordine…»

Sherazade (Risata cavallina): «Che sciocchina!»

Ipsen: «…e adesso che ci penso…non c’è neanche un dannatissimo quadro. Con chi hai parlato fin’ora?»

Sherazade: «E chi lo sa? Un insegnante, un’armatura, un muro di mattoni. Ma l’importante è che adesso siamo insieme PioPio!»

Acheio: «Sai che riesco a vedere le parti acute del suo cervello…sono quelle che colano fuori dalle orecchie giusto?»

Ipsen: «Angolino»


(Contemporaneamente al castello di Arcoron il malvagio Lord Chitammuort spia i nostri attraverso la visione degli occhi di Ipsen)


Lucifer Valentine: «Guardali come si divertono, felici ed ignari della catastrofe che sta per abbattersi sulle loro vite e sulle vite delle persone che amano! E…ehi…un momento…ma come diavolo è vestito Acheion? Ma una cosa poteva mettersela, sa benissimo che lo sto guardando e quanto tengo allo stile…bastava uno straccetto...anche una sciarpina in tinta…»

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