PATTINI E DEMONI #8
(Da qualche parte negli oscuri meandri di una chiesa sconsacrata, due monastiche figure incappucciate, tessono le loro tele ombrose)
Lucifer Valentine: «Ho atteso fin troppo! Fin troppo! Avrai anche vinto questa battaglia, caro Ipsen, ma io ho esaurito la mia pazienza. Sono l’ultimo custode di un segreto antico come il tempo stesso e talmente pericoloso che non puoi neppure immagi…no, così stona…troppo prolisso. Messaggio diabolico emblematico seconda: ora ne ho abbastanza, maledetto!...see…maledetto…a sto punto marrano…fellone…no, no, non ci siamo, manca quel quid…Messaggio diabolico emblematico terza: sai da quant’è che aspetto questo momento?...No! Questa sembra una proposta di matrimonio…»
Permalossimo Monaco: «Senta, perché non sintetizza?»
Lucifer Valentine: «Sgrezzo un po’?»
Permalossimo Monaco: «Eh sì, toglie il superfluo, va dritto al punto»
Lucifer Valentine: «Giusto, incisività. Ipsen! E’ la tua fine!»
Permalossimo Monaco: «Più…secco»
Lucifer Valentine: «Ipsen! Dì le tue preghiere!»
Permalossimo Monaco: «Troppo ridondante…»
Lucifer Valentine: «Ipsen! Muori!»
Permalossimo Monaco: «Ancora un po’ più fluido»
Lucifer Valentine: «Muori!»
Permalossimo Monaco: «E’ ma qui si perde il soggetto. Che ne sa che è lui che deve morire»
Lucifer Valentine: «Ips. Muori!»
Permalossimo Monaco: «Un filino…»
Lucifer Valentine: «I. Muori»
Permalossimo Monaco: «Mi sembra che manchi ancora qualcosa di indefinibile, qualcosa che…»
Lucifer Valentine: «Ce l’ho! Muoripsen!»
Permalossimo Monaco: «Eccola!»
(Intanto, nella macchina dell’agente Ipotenusa)
Ipsen: «Hanno cercato di uccidermi! A me! A me che sono bellissimo e dunque invincibile!»
Ipotenusa: «L’importante è che ce la siamo cavata e che abbiamo ascoltato l’indizio di tuo padre…»
Ipsen: «Indizio?»
Ipotenusa: «Ma sì! La citazione biblica»
Ipsen: «Ah sì, quella che fa ”Luke sono tuo padre”»
Ipotenusa: «No, quello è Guerre Stellari»
Ipsen: «”Distruggi l’anello”?»
Ipotenusa: «Il signore degli anelli»
Ipsen: «”Odio i serpenti”»
Ipotenusa: «Indiana Jones»
Ipsen: «”Mi chiamo Gerda e non è con le chiacchere che uscirai da questa merda”»
Ipotenusa: «A spasso con Daisy…no…aspetta!»
Ipsen: «Troppo tardi, turno di Acheio»
Acheio: «Pulp Fiction! Segno cinque punti…»
Ipotenusa: «Potremmo essere seri per un secondo? Ipsen, chiunque voglia la tua testa non conosce mezze misure, dobbiamo capire perché ti stanno facendo questo, io e Acheio andremo al museo, tu dovrai nasconderti»
Ipsen: «Ma dove?!»
Ipotenusa: «Da degli amici! Dei parenti!»
Ipsen: «Ho degli zii»
Acheio: «Ottimo»
Ipsen: «Ma non li sento più dai primi di settembre del duemilauno, avrebbero un appartamentino giusto sotto le torri gemelle»
Ipotenusa: «Bocciato, qualche altra idea?»
Acheio: «Io ce l’ho, esiste un piccolo monastero qui vicino, conosco il priore perché andavamo insieme in vacanza in Thailandia»
Ipotenusa: «In Thailandia? A far che?»
Acheio: «A cacciare minorenni…cervi! Intendevo cervi!»
Ipotenusa: «Cervi in Thailandia?»
Acheio: «Sono più upupa, upupa cervi»
Ipotenusa: «Ma l’upupa non è un uccello che vive più a nord?»
Acheio: «E che sei! La Lonely Planet?! Offro il mio aiuto, accettatelo senza tante storie. Padre O. Stereotipo è un tipo molto gioviale»
Ipotenusa: «Gaio»
Acheio: «Come dici?»
Ipotenusa: «Non lo so, m’è venuto sto aggettivo dal nulla…»
Acheio: «Ti ospiterà volentieri, vedrai, lì potrà controllarti…giorno…e…………notte»
Ipsen: «Non mi è piaciuta quella pausa di tre minuti che hai fatto fra le parole giorno e notte. E poi non ho un grande rapporto con i preti…ho subito…degli abusi…da bambino…»
Ipotenusa: «Oddio! Non lo sapevo! Cosa ti hanno fatto?!»
Ipsen: «Hanno cercato di vendermi un set di pentole in acciaio inossidabile, io dicevo no, no, ma che vuoi…ero un bambino…e avevo paura…passai tutte le elementari a lavorare come fabbro per pagarmi quella batteria di pentole…»
Acheio: «Capisco…preti pirofili…»
(Scrittore: «Questa è una vita che volevo farla dire! Una vita!...Non mi sembrate particolarmente entusiasti quindi torno a bere il J&B dalla bottiglia da solo nel buio e vi lascio godervi il seguito…»)
Acheio: «Non preoccuparti con te ci sarà anche il capo della polizia che…»
Ipotenusa: «…»
Ipsen: «…»
(Posteggiano. Scendono. Si guardano attorno. Rimangono in silenzio per qualche minuto. Acheio trova è il primo a trovare qualche parola)
Acheio: «Io…»
Ipotenusa: «Pensavo…che…oh!»
Acheio: «No, prima tu…»
Ipotenusa: «No, no stavi parlando tu…»
Acheio: «Io…»
Ipotenusa: «Si?»
Ipsen: «Uhm…»
Acheio: «Come…?»
Ipsen: «Non lo so…»
Ipotenusa: «Possibile che nessuno si è accorto che non era in macchina con noi?»
Acheio: «Dopo il terzo tè con lo zucchero di Ipsen io pensavo che tu fossi un unicorno, hai sopravvalutato leggermente le mie capacità attentive»
Ipsen: «E adesso?»
Acheio: «Eh…lo andiamo a riprendere…»
Ipotenusa: «Sì, ma ci vuole mezz’ora solo per tornare e…»
Acheio: «Oh! Guarda! Mi sta squillando al cellulare»
(Distante echeggia un’esplosione fragorosa)
Acheio: «…buffo…non squilla più…»
Ipsen: «…»
Ipotenusa: «…»
Acheio: «Ste cose tecnologiche…»
Ipsen: «Eh non li fanno più come si deve sti apparecchi…»
Acheio: «…»
Ipsen: «…»
Ipotenusa: «Eh…»
Ipsen: «Il mio, per dire, si spegne ogni tre ore, sicuro come la morte…»
Acheio: «…»
Ipsen: «Uhm…volevo dire…non proprio la morte…»
Acheio: «E’ che c’è stato il boom di sti cosetti e adesso se non ne hai uno sei…cioè…non volevo dire boom…era più…come un exploit…»
Ipotenusa: «…»
Acheio: «Non volevo dire neanche exploit…»
Ipotenusa: «Partiamo e non diciamo più una parola per la prossima ora e mezza?»
Acheio: «Approvato»
Ipsen: «A tutto gas!»
Ipotenusa: «…»
Acheio: «…»
Ipsen (singhiozzando): «Non volevo dire gas…»
I preti pirofili xD
RispondiEliminaComunque Acheio me lo immagino come il poliziotto Frank Drebin.