martedì 5 maggio 2009

PATTINI E DEMONI #8


(Da qualche parte negli oscuri meandri di una chiesa sconsacrata, due monastiche figure incappucciate, tessono le loro tele ombrose)


Lucifer Valentine: «Ho atteso fin troppo! Fin troppo! Avrai anche vinto questa battaglia, caro Ipsen, ma io ho esaurito la mia pazienza. Sono l’ultimo custode di un segreto antico come il tempo stesso e talmente pericoloso che non puoi neppure immagi…no, così stona…troppo prolisso. Messaggio diabolico emblematico seconda: ora ne ho abbastanza, maledetto!...see…maledetto…a sto punto marrano…fellone…no, no, non ci siamo, manca quel quid…Messaggio diabolico emblematico terza: sai da quant’è che aspetto questo momento?...No! Questa sembra una proposta di matrimonio…»

Permalossimo Monaco: «Senta, perché non sintetizza?»

Lucifer Valentine: «Sgrezzo un po’?»

Permalossimo Monaco: «Eh sì, toglie il superfluo, va dritto al punto»

Lucifer Valentine: «Giusto, incisività. Ipsen! E’ la tua fine!»

Permalossimo Monaco: «Più…secco»

Lucifer Valentine: «Ipsen! Dì le tue preghiere!»

Permalossimo Monaco: «Troppo ridondante…»

Lucifer Valentine: «Ipsen! Muori!»

Permalossimo Monaco: «Ancora un po’ più fluido»

Lucifer Valentine: «Muori!»

Permalossimo Monaco: «E’ ma qui si perde il soggetto. Che ne sa che è lui che deve morire»

Lucifer Valentine: «Ips. Muori!»

Permalossimo Monaco: «Un filino…»

Lucifer Valentine: «I. Muori»

Permalossimo Monaco: «Mi sembra che manchi ancora qualcosa di indefinibile, qualcosa che…»

Lucifer Valentine: «Ce l’ho! Muoripsen!»

Permalossimo Monaco: «Eccola!»


(Intanto, nella macchina dell’agente Ipotenusa)


Ipsen: «Hanno cercato di uccidermi! A me! A me che sono bellissimo e dunque invincibile!»

Ipotenusa: «L’importante è che ce la siamo cavata e che abbiamo ascoltato l’indizio di tuo padre…»

Ipsen: «Indizio?»

Ipotenusa: «Ma sì! La citazione biblica»

Ipsen: «Ah sì, quella che fa ”Luke sono tuo padre”»

Ipotenusa: «No, quello è Guerre Stellari»

Ipsen: «”Distruggi l’anello”?»

Ipotenusa: «Il signore degli anelli»

Ipsen: «”Odio i serpenti”»

Ipotenusa: «Indiana Jones»

Ipsen: «”Mi chiamo Gerda e non è con le chiacchere che uscirai da questa merda”»

Ipotenusa: «A spasso con Daisy…no…aspetta!»

Ipsen: «Troppo tardi, turno di Acheio»

Acheio: «Pulp Fiction! Segno cinque punti…»

Ipotenusa: «Potremmo essere seri per un secondo? Ipsen, chiunque voglia la tua testa non conosce mezze misure, dobbiamo capire perché ti stanno facendo questo, io e Acheio andremo al museo, tu dovrai nasconderti»

Ipsen: «Ma dove?!»

Ipotenusa: «Da degli amici! Dei parenti!»

Ipsen: «Ho degli zii»

Acheio: «Ottimo»

Ipsen: «Ma non li sento più dai primi di settembre del duemilauno, avrebbero un appartamentino giusto sotto le torri gemelle»

Ipotenusa: «Bocciato, qualche altra idea?»

Acheio: «Io ce l’ho, esiste un piccolo monastero qui vicino, conosco il priore perché andavamo insieme in vacanza in Thailandia»

Ipotenusa: «In Thailandia? A far che?»

Acheio: «A cacciare minorenni…cervi! Intendevo cervi!»

Ipotenusa: «Cervi in Thailandia?»

Acheio: «Sono più upupa, upupa cervi»

Ipotenusa: «Ma l’upupa non è un uccello che vive più a nord?»

Acheio: «E che sei! La Lonely Planet?! Offro il mio aiuto, accettatelo senza tante storie. Padre O. Stereotipo è un tipo molto gioviale»

Ipotenusa: «Gaio»

Acheio: «Come dici?»

Ipotenusa: «Non lo so, m’è venuto sto aggettivo dal nulla…»

Acheio: «Ti ospiterà volentieri, vedrai, lì potrà controllarti…giorno…e…………notte»

Ipsen: «Non mi è piaciuta quella pausa di tre minuti che hai fatto fra le parole giorno e notte. E poi non ho un grande rapporto con i preti…ho subito…degli abusi…da bambino…»

Ipotenusa: «Oddio! Non lo sapevo! Cosa ti hanno fatto?!»

Ipsen: «Hanno cercato di vendermi un set di pentole in acciaio inossidabile, io dicevo no, no, ma che vuoi…ero un bambino…e avevo paura…passai tutte le elementari a lavorare come fabbro per pagarmi quella batteria di pentole…»

Acheio: «Capisco…preti pirofili…»

(Scrittore: «Questa è una vita che volevo farla dire! Una vita!...Non mi sembrate particolarmente entusiasti quindi torno a bere il J&B dalla bottiglia da solo nel buio e vi lascio godervi il seguito…»)

Acheio: «Non preoccuparti con te ci sarà anche il capo della polizia che…»

Ipotenusa: «…»

Ipsen: «…»

(Posteggiano. Scendono. Si guardano attorno. Rimangono in silenzio per qualche minuto. Acheio trova è il primo a trovare qualche parola)

Acheio: «Io…»

Ipotenusa: «Pensavo…che…oh!»

Acheio: «No, prima tu…»

Ipotenusa: «No, no stavi parlando tu…»

Acheio: «Io…»

Ipotenusa: «Si?»

Ipsen: «Uhm…»

Acheio: «Come…?»

Ipsen: «Non lo so…»

Ipotenusa: «Possibile che nessuno si è accorto che non era in macchina con noi?»

Acheio: «Dopo il terzo tè con lo zucchero di Ipsen io pensavo che tu fossi un unicorno, hai sopravvalutato leggermente le mie capacità attentive»

Ipsen: «E adesso?»

Acheio: «Eh…lo andiamo a riprendere…»

Ipotenusa: «Sì, ma ci vuole mezz’ora solo per tornare e…»

Acheio: «Oh! Guarda! Mi sta squillando al cellulare»

(Distante echeggia un’esplosione fragorosa)

Acheio: «…buffo…non squilla più…»

Ipsen: «…»

Ipotenusa: «…»

Acheio: «Ste cose tecnologiche…»

Ipsen: «Eh non li fanno più come si deve sti apparecchi…»

Acheio: «…»

Ipsen: «…»

Ipotenusa: «Eh…»

Ipsen: «Il mio, per dire, si spegne ogni tre ore, sicuro come la morte…»

Acheio: «…»

Ipsen: «Uhm…volevo dire…non proprio la morte…»

Acheio: «E’ che c’è stato il boom di sti cosetti e adesso se non ne hai uno sei…cioè…non volevo dire boom…era più…come un exploit…»

Ipotenusa: «…»

Acheio: «Non volevo dire neanche exploit…»

Ipotenusa: «Partiamo e non diciamo più una parola per la prossima ora e mezza?»

Acheio: «Approvato»

Ipsen: «A tutto gas!»

Ipotenusa: «…»

Acheio: «…»

Ipsen (singhiozzando): «Non volevo dire gas…»

1 commento:

  1. I preti pirofili xD
    Comunque Acheio me lo immagino come il poliziotto Frank Drebin.

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